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Tra anguille, lampadari, droidi e campanili brianzoli, ecco mille vie creative per buttare i nostri soldi

Viaggio tra gli sprechi delle Province: da Venezia a Napoli, da Bolzano alla pugliese Bat, è una sequenza di follie / SPECCHIA

Giulio Bucchi
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È gente di Provincia, in fondo. Gente fornita di faccia di tolla che fa provincia, approvata con decreto attuativo. Di seguito alcuni protagonisti dell'epica degli sprechi, nell' istituzione più inutile dello Stato. Godetevene alcune perle. I mostri della Laguna - Nella callida Venezia, febbraio 2010, l'opposizione alla giunta provinciale denunciò i 9.240 euro spesi per il lampadario in vetro di Murano del Palazzo (sede dell'ente) di Cà Corner. Il pregevole manufatto ora fa bella mostra vicino la sala di rappresentanza. La presidentessa leghista Francesca Zaccariotto così commentò l'acquisto: « Nulla di scandaloso. C'era bisogno di un lampadario, mica potevamo metterci un neon». E luce fu. Salone Stampa Dolomiti - A Trento ancora si chiacchiera dell'alchemico finanziamento -300 mila euro- erogato dalla Provincia autonoma a beneficio della fondazione universitaria dei Focolarini di Firenze, “Sophia”. Non s'erano reperiti focolarini locali. O dei 439 mila stanziati dalla giunta, guidata dal rutelliano Lorenzo Dellai, per la ristrutturazione della sala stampa dell'ente (48.592 solo per l'incarico all'architetto. Roba seria, da G8 o Casa Bianca. Cicerone lo Schützen - A Bolzano, terra dall'italiano riottoso, ecco un corso di retorica da 9.030 euro complessivi, sulle orme ars oratoria di Cicerone, che -si sa- era uno Schützen. Il corso era destinato solo ad una decina di fortunati dirigenti dell'amministrazione provinciale . Relatore “Hannes Müller, affermato regista molto apprezzato in tutta Europa per seminari sul tema”. Molto, molto apprezzato. La fune di Napoli - L'amministrazione Cesaro (centrodestra) ha promesso agli elettori sobrietà nelle spese, ma ha portato l'importo per contributi ad associazioni amiche fino 3, 1 milioni  di euro. Tra le iniziative  fondamentali: “Cogli l'attimo”, euro 9.800,  “C'è di più per te” o  “Sognando di diventare campioni tirando la fune” euro 5.000. E Sant'Antimo, città di origine di Cesaro, batte tutti con aiuti per euro 125.832. Atr'che munnezza, San Gennà... Bat-sprechi - Bat è l'acronimo di Barletta-Andria-Trani, ultima diavoleria del policentrismo funzionale, scrive L'Espresso. Moltiplica funzioni e costi: a bilancio 41 milioni per la sola spesa corrente per 287 dipendenti. La Bat-caverna, che nel caso di Andria è il mega-ufficio color confetto della segretaria generale Maria De Filippo. “Lei in bianco, monili Chanel. L'ufficio in bianco, mobili e lampade di design, poltrone in pelle bianca e super-tavolo per i meeting di staff”. “Nel giardino con tanto di palme e stucchi quattrocenteschi ci sono sei auto e un fuoristrada con il nuovo stemma bello in vista, anche se ufficialmente il Quirinale non l'ha ancora vidimato”. Il grosso dei fondi trasferiti dalle Province madri sono serviti a pagare sedi, gettoni, stipendi e benzina. Mentre non ci sono quattrini per mettere in sicurezza la Andria-Trani, la strada principale. Un  casino, ma molto chic. Campanili brianzoli - La provincia di Monza- Brianza,  è istituita nel 2004 grazie all'appoggio indiscriminato della Lega, Ds, Udc conta 800 mila abitanti. Su Youtube gira un video, “Ferma lo spreco” che ne elenca i soldi già succhiati: 200 milioni per la costituzione e 15 milioni annui per il mantenimento, con cotè di possibile -giustamente- sospensione delle linee metropolitane 4 e 5 da Milano. Dicono che per garantire la giusta autonomia del “centralismo milanese”  sarebbe stato molto più razionale ridisegnare Como e Lecco che inglobasse Monza. Alla faccia dell'efficenza brianzola. Casa mia per piccina che tu sia - La Sardegna vanta una provincia ogni 20mila abitanti. Tra le nuove: Carbonia-Iglesias e Medio Campidano: Ma Ogliastra è quella più piccina d'Italia, 60mila abitanti (se entrassero nell'Olimpico rimarrebbero comunque il 20% dei posti vuoti) fieramente autonomi tra i lamenti delle vicine Totolì e Lanusei. Se la chiudessero, ecco pronte le “leppe”, i coltelli sardi corrispondenti ai forconi bergamaschi. Ha 25 consiglieri a cui va 1, 2 milioni l'anno e 90 dipendenti da 4 milioni. Dalla Regione di milioni ne arrivano 5, la cassa resta vuota. Con le leppe. Fermo con le mani - Affrancatasi non si sa perchè da Ascoli Piceno, la cittadella di Fermo ha speso 18 milioni per sedi istituzionali, con straziante divisione delle sedi di questure, stradali e  carabinieri. È carina, ma richiede ogni anno circa 10 milioni. Droidi a Bari - La provincia di Bari ha acquistato sei elicotteri radiocomandati, il  cui costo singolo è 300mila euro.Altri 6.200 euro stanziati per farli muovere agevolmente tanto tra i vicoli di Bari vecchia quanto nella campagna murgiana. I poliziotti sono dotati di giubbotti a pannelli solari utili a ricaricare le batterie degli strumenti impiegati per presidio del territorio. Sembrava Blade Runner, ma era San Nicola. Le famose anguille di Treviso - Alla Provincia  trevigiana per la modica cifra di 12.840 la sala del Consiglio al Sant'Artemio è stata dotata di tavolo in vetro di cui, tra l'altro, è sconosciuto l'utilizzo. Merito del  Presidente Muraro (assonanza col vetro di Murano) che ha stanziato 200.000 euro per spot tv ed altri 80.000 per un improbabile “TG della Provincia”. Ineffabile la sua spesa  di 22.800 euro per “sondaggio sulla soddisfazione dei pescatori” e di 21.600  per lo “studio delle anguille”... di Francesco Specchia

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