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Nove anni a Padre Bisceglia: ha stuprato la suora

L'ex francescano suo e segretario giudicati colpevoli di violenza sessuale. Lui: "Sono innocente. E' un complotto contro di me"

Andrea Tempestini
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Nonostante i suoi proclami d'innocenza, padre Fedele Bisceglia è stato condannato a nove anni e tre mesi di riclusione. Per i giudici di Cosenza, l'ex frate ha violentato la suora, anche se l'uomo non smette di urlare la propria estraneità alle accuse e annuncia di ricorrere in secondo e terzo grado.  "Avete infangato un sacerdote onesto, si tratta di un complotto messo in piedi ai miei danni - è il commento a caldo - . È la pagina più dolorosa mai scritta dalla magistratura di Cosenza".  Anche il suo segretario Antonio Gaudio è stato condannato per lo stesso reato, a 6 anni e 3 mesi. S'infittiscono così i guai per l'ex frate francescano, noto per l'esuberanza di suoi modi, la passione da vero ultrà per il Cosenza e le comparsate in tv. Intemperanze, queste, che già gli costarono nel 2007 l'espulsione dall'Ordine generale dei frati minori, dopo l'ennesima partecipazione ad una partita del Cosenza, in curva tra gli ultrà.     La violenza - La vicenda risale al gennaio 2006, quando padre Fedele finì in carcere per i cinque stupri denunciati dalla suora. La donna raccontò agli inquirenti di essere stata sottoposta a farmaci, che l'avrebbero resa completamente succube dei suoi presunti violentatori. Per ben cinque volte, così, fu vittima di violenza. Padre Fedele, da parte sua, si è sempre dichiarato innocente, respingendo tutte le accuse. Padre Fedele: "Sono innocente" - Già nei giorni scorsi, a conclusione delle arringhe difensive, era stato lo stesso Bisceglia a ribadire la propria innocenza con una lettera, in cui invitava la suora ad uscire allo scoperto e a dire la verità. Chiedeva, inoltre provocatoriamente, all'ex questore e all'ex dirigente della mobile che l'arrestarono cinque anni fa, dove fossero le prove della sua colpevolezza. Il sollievo delle suore - Agli strepiti dell'ex frate fa da contraltare la soddisfazione espressa dalle suore Francescane dei Poveri, secondo cui la sentenza "rappresenta un grande sollievo per la nostra suora e tutte le donne immigrate coinvolte come vittime in questa triste vicenda".

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