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"Inter, ci fu illecito sportivo" Moratti: "Accuse insensate"

Calciopoli, scudetto 2006. Più complessa la posizione dei nerazzurri. Ruolo di Facchetti. Verso la revoca / RELAZIONE DI PALAZZI

Andrea Tempestini
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Si fa più complessa la posizione dell'Inter in vista della decisione definitiva sull'assegnazione dello Scudetto 2006, tolto alla Juventus e assegnato a tavolino alla squadra di Massimo Moratti. Infatti, nella relazione consegnata dal procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, c'è scritto chiaro e tondo che "l'Inter violò l'articolo 1", che tradotto significa che la squadra si è resa responsabile di illecito sportivo, fattispecie in base alla quale potrebbe essere revocato lo scudetto alla società. La decisione finale non spetta a Palazzi in quanto i reati ravvisati sono caduti in prescrizione: l'ultima parola è di Giancarlo Abete e del Consiglio Federale. Durissima la reazione di Massimo Moratti sulle indiscrezioni circa la relazione: "Non le accetto. Non le accetto assolutamente". Leggi l'intero rapporto di Palazzi "Condizionamento arbitri" - Le motivazioni di Palazzi sono contenute in 72 pagine. "L'Inter - si legge nella relazione - ha violato l'articolo dell'illecito sportivo (art. 1 e art. 6 del vecchio Codice di giustizia sportiva)" . Questo il passaggio cruciale delle pagine in cui vengono illustrate le motivazioni della decisione della Figc sull'esposto della Juventus per lo scudetto 2005.2006. Secondo la procura federale le condotte messe in atto dai vertici del club di Moratti, come emergerebbe dalle intercettazioni porate in aula nel corso del processo penale di Napoli, "fossero certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale, mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità e indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale". Il ruolo di Facchetti - Dai documenti "è emersa l'esistenza di una rete consolidata di rapporti, di natura non regolamentare, diretti ad alterare i principi di terzietà, imparzialità e indipendenza del settore arbitrale, instaurati, in particolare fra i designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto (ma anche, sia pur in forma minore, con altri esponenti del settore arbitrale) e il presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti". Secondo quanto redatto da Palazzi, i "rapporti" avevano l'obiettivo di "condizionare il settore arbitrale". Ma non è tutto. La relazione prosegue affermando che "assume una portata decisiva la circostanza che le conversazioni citate intervengono spesso in prossimità delle gare che dovrà disputare l'Inter e che oggetto delle stesse sono proprio gli arbitri e gli assistenti impegnati con tale squadra". Secondo Palazzi "in relazione a tali gare il presidente Facchetti si pone quale interlocutore privilegiato nei confronti dei designatori arbitrali, parlando con essi delle griglie arbitrali delle gare che riguardano la propria squadra nonchè della stessa designazione della terna arbitrale e interagendo con i designatori nelle procedure che conducono alla stessa individuazione dei nominativi degli arbitri da inserire in griglia e degli assistenti chiamati ad assistere i primi". Assegnazione dello scudetto - Palazzi, nel rapporto della Procura federale, sembra comunque avanzare l'ipotesi che tutto possa rimanere invariato, dunque che il titolo resti nelle mani dell'Inter, anche se la decisione finale spetta unicamente al Consiglio Federale che si pronuncerà il prossimo 18 luglio. Il Procuratore Palazzi nelle motivazioni ha scritto: "Si evidenzia che, dopo aver fatto cenno alla normativa federale e di settore e a pronunce della giurisprudenza amministrativa, il parere dei tre saggi è giunto alle seguenti conclusioni: a. in conseguenza dell'esposto, ove mai ne dovesse essere ravvisata la fondatezza, la revoca di un titolo di campione d'Italia è ipotizzabile, in astratto solo come conseguenza 3 dell'irrogazione da parte degli organi della giustizia sportiva, di una sanzione disciplinare per illecito sportivo ai sensi del C.G.S.; b. l'adozione di un provvedimento di revoca del titolo di campione d'Italia 2005-2006 da parte della FIGC appare infatti illegittima in ragione dell'inesistenza di norme fondanti il potere e del rispetto del principio generale dell'affidamento; c. un eventuale prowedimento della FIGC di revoca del titolo di campione d'Italia, essendo sussumibile tra le attività a valenza pubblicistica delle Federazioni sportive nazionali, dovrebbe garantire la partecipazione al procedimento del destinatario del provvedimento sfavorevole". Dura reazione di Moratti - "Io non accetto nella maniera più assoluta, l'Inter non accetta questa cosa e quello che fa di tutto un cattivissimo gusto è il fatto che sia coinvolto Facchetti. E non lo faccio perché è un modo di dire, perché è stata coinvolta una persona che non c'è più, che io ammiro e stimo, per la sua onestà. Siccome, in questo momento, Facchetti viene visto diversamente, io non stimo per niente chi ha fatto questa cosa". Queste le parole del presidente dell'Inter Massimo Moratti, pubblicate dal sito dei nerazzurri, dopo la diffusione della relazione del Procuratore federale Stefano Palazzi. "Mi sembra di essere tornato nel clima, nel bruttissimo clima, che vivevo quando c'era Calciopoli, quando nessuno lo sapeva o faceva finta di non saperlo. La trovo uguale come cosa - ha proseguito -. Queste accuse sono brutte. Sinceramente, taglio la mia persona, che è di conseguenza, ma che Facchetti minimamente venga considerato così come è stato considerato è una cosa grave, offensiva, stupida. I tifosi dell'Inter lo conoscono perfettamente. I signori che saranno seduti attorno a quel tavolo per decidere, non so che cosa, lo conoscono perfettamente. Io credo che questa sia stata proprio... Non c'è nessun elemento nuovo, cose che altri avevano già giudicato come del tutto poco consistenti. Mi è sembrato un attacco molto grave, pesante, nei confronti della società: inaccettabile. Totalmente inaccettabile. E posso dire chiaramente: Palazzi si sbaglia. Si sbaglia proprio.

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