Una manovra a tradimento su pensioni e investimenti
Stangata per chi investe in Borsa. Confermato il superbollo e il blocco delle rivalutazioni Inps. Giallo su rinnovabili: tagli previsti nel decreto, ma Prestigiacomo e Romano smentiscono / Il testo completo / Articoli su sprechi della casta e partiti
Con qualche giorno di ritardo, la manovra è arrivata al Quirinale, e ora passa al vaglio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il testo contiene i tanto osteggiati tagli alle pensioni, anche se voci parlamentari parlano di un possibile ripensamento in sede parlamentare da parte della maggioranza, che potrebbero modificare il punto tramite emendamento. Per quel che riguarda i tagli alla casta c'è poca roba: vengono ridotti gli aerei di Stato, riservati alle cinque principali cariche dello stato. Troppo poco (leggi quanto ci costa mantenere ogni anno la casta e gli sprechi che derivano dai finanziamenti a partiti già morti). Il testo contiene poi il cosiddetto superbollo e una misura che assomiglia sinistramente alla tanto vituperata patrimoniale che pezzi di sinistra, da tempo vorrebbero introdurre: per le comunicazioni relative al deposito di titoli il bollo può salire fino a 380 euro per un ammontare complessivo pari a 50mila euro. L'importo, inoltre, verierà in base al valore del conto. Poi c'è il giallo sul tagli agli incentivi per le energie rinnovabili presenti in bolletta. Secondo le indiscrezioni è prevista una sforbiciata del 30% a incentivi e agevolazioni presenti in bolletta, ma il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha smentito: "Non mi risulta". Infine è spuntata anche una norma salva-Cavaliere nel cosidetto Lodo Mondadori. Leggi il testo definitivo della manovra presentato al Quirinale Stretta sulle pensioni - Nella manovra viene confermato per il biennio 2012-2013 il blocco delle rivalutazione delle pensioni, anche se voci parlamentari spiegano che il governo starebbe pensando a una marcia indietro tramite emendamento per mettere a tacere le critiche. Ci sarà il blocco per le pensioni superiori a cinque volte l'assegno minimo Insp, mentre per le fasce comprese tra tre e cinque volte il minimo l'indice di rivalutazione automatica sarà al 45 per cento. Giallo rinnovabili - Secondo quanto battuto dalle agenzie, la manovra prevede il taglio del 30% di "tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni" presenti in bolletta. "Allo scopo di ridurre il costo finale dell'energia per i consumatori e le imprese - sottolinea l'articolo 35 -, a decorrere dal primo gennaio 2012 tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e gas naturale, previste da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010". Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo ha però smentito, dicendo che il passaggio "non le risulta". Sulla stessa linea il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, che precisa in un nota: "Non c'è nessun taglio". Il testo della manovra aggiunge che "l'entità degli incentivi, dei benefici e delle agevolazioni sarà rideterminata dal ministero dello Sviluppo, su proposta dell'Autorità per l'energia, entro 90 giorni. Risparmiatori e banche - Per quel che riguarda i risparmiatori, il bollo che si applica alle comunicazioni relative al deposito di titoli può salire fino a 380 euro se ha un ammontare complessivo pari a 50mila euro ed è gestito da una banca. L'importo varierà in base al valore del conto. Per quel che riguarda banche, assicurazioni e società finanziarie, dovrebbero vedersi imporre un'addizionale sull'Irap pari allo 0,75% al posto della tassazione separata al 35% sugli utili da trading bancario. Voli di Stato - Gli 'aerei blu' saranno limitati soltanto alle cinque massime cariche del Paese: presidente della Repubblica, presidenti di Camera e Senato, presidente del Consiglio e presidente della Corte Costituzionale. L'articolo che lo prevede sancisce che le eccezioni a questa regola "devono essere specificamente autorizzate, soprattutto con riferimento agli impegni internazionali, e ree pubbliche sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, salvi i casi di segreto per ragioni di Stato". Il ritardo - Nella giornata di domenica 3 luglio, una nota del Colle recitava: "Si precisa che a tutt'oggi la Presidenza del Consiglio non ha ancora trasmesso al il testo del decreto legge". Un giallo, visto che la maggior parte dei media continuava a ripetere che la manovra era al vaglio della Presidenza della Pepubblica già da venerdì. Proprio per questo motivo, il Quirinale aveva ritenuto necessario specificare di non essere ancora in possesso del testo. L'opposizione - La sottolineatura non è bastata a placare le insinuazioni dell'opposizione che ha subito iniziato a cavalcare l'onda del ritardo per sostenere la volontà del governo di inserire nel provvedimento, già approvato dal CdM, alcune modifiche strutturali.