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Manovra arriva al Quirinale. Inps, strada dell'emendamento

Polverone sul capitolo rivalutazione: può essere corretto in Parlamento. Lega spinge sulla 'taglia bollette': torna nel decreto

Andrea Tempestini
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La manovra varata dal Consiglio dei Minsitri, il piano di austerity firmato da Giulio Tremonti, ha sollevato un polverone in particolare per quel che riguarda il capitolo pensioni. Così, ancor prima di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, la maggioranza pensa ai primi emendamenti al testo: per quel che riguarda gli assegni pensionistici si è già creato un fronte abbastanza compatto per alleggerire la stretta, almeno su quelli che prevedono importi più bassi. Inoltre - la Lega Nord era in prima fila - è stata introdotta la norma 'taglia bollette', messa da Umberto Bossi nella lista delle priorità dal palco di Pontida. La manovra, nel frattempo, è arrivata a Giorgio Napolitano, che domenica aveva lamentato il fatto di non averla ancora visto. Il provvedimento è stato consegnato intorno alle 12.30 di lunedì: è composto da 39 articoli più due allegati, e contiene "disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria". Il ritardo della consegna è stata una nuova occasione sfruttata dalla sinistra per inacidire il dibattito politico. Il fatto aveva preoccupato il Capo dello Stato, che aveva più volte ribadito la necessità di giungere a soluzioni condivise sui temi fondamentali per il Paese. Pensioni, il fronte del 'no' - La correzione degli interventi sulle pensioni, oltre che dai sindacati, ha ricevuto critiche anche dalle fila del Pdl. Domenica è stato il presidente del Senato, Renato Schifani, a chiederne una revisione. Al coro si è poi unito Giuliano Cazzola, vicepresidente del Pdl della Commissione lavoro della Camera ed esperto di materie previdenziali. "Sui tagli alla rivalutazione delle pensioni - ha dichiarato - sarà opportuno trovare soluzioni più equilibrate in sede di conversione del decreto. Basterebbe esonerare la fascia delle pensioni comprese tra tre e cinque volte il minimo mediante un intervento, a compensazione, sulle pensioni superiori". Cosa prevede il taglio - La sforbiciata sulle pensioni prveede la rivalutazione al 100% dei primi 1.428 euro di pensione, al 45% della quota tra 1.428 euro e 2.380 euro (ossia tra tre e cinque volte il minimo) e nessuna rivalutazione per la quota di pensione che oltrepassa quella soglia. Secondo le prime stime, l'impatto di questo taglio così malvisto dagli italiani sarebbe minimo: si parla di 8 euro lordi annui su una pensione di 1.500 euro e di 60 euro lordi annui su una pensione mensile di 2mila euro. Ma il taglio, di fronte a una classe politica che non ha voluto togliersi nulla, ha scatenato proteste bipartisan. Tanto che, come dimostrano le dichiarazioni di Schifani e Cazzola, oltre ad alcune indiscrezioni provenienti da Palazzo Chigi, l'esecutivo è pronto a effettuare una retromarcia almeno per quel che riguarda le pensioni più basse. La strada più accreditata sarebbe quella suggerita dal presidente del Senato, ovvero quella di un emendamento in sede di conversione del decreto. La 'taglia bollette' - Per quel che riguarda la norma 'taglia bollette', voluta fortissimamente dal Carroccio, in Consiglio dei Ministri era saltata per la ferma opposizione di Paolo Romani, ministro dello Sviluppo Economico, e di Stefania Prestigiacomo, titolare del dicastero dell'Ambiente. Secondo le stime, la norma - attraverso un taglio del 30% di tutti gli incentivi che vengono finanziati dalla polletta elettrica e del gas, compresi quelli per le energie rinnovabili - avrebbe comportato un risparmio per gli utenti di circa il 3%, con un beneficio complessivo per le famiglie italiane di circa un miliardo di euro.

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