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In Val di Susa la follia No-Tav: è guerra, feriti 200 poliziotti

Pansa lo aveva detto: "Sarà una giornata di battaglia". Sulla montagna si radunano e combattono violenti e black bloc

Andrea Tempestini
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Come aveva previsto Giampaolo Pansa, in Val di Susa è stata una giornata di battaglia: i pasdaran No-Tav insieme ad anarchici, centri sociali e black block provenienti da mezza Europa hanno messo a ferro e fuoco la montagna, uniti nel protestare contro la creazione del cosiddetto Corridoio 5, che unirà Torino e Lione. Secondo gli organizzatori, a protestare contro l'alta velocità, domenica, erano tra i 60 e i 70mila. Persone pacifiche, ma nella tarda mattinata sono entrati in azione i violenti, che hanno cercato di sfondare le recinzioni appena montate lungo il cantiere di Chiomonte. I feriti - Da quel momento è stata un'escalatione delle violenze e degli scontri. I facinorosi hanno ripiegato solo intorno alle 17 del pomeriggio, quando il bilancio dei feriti era ormai impressionante: 188 soltanto tra le forze dell'ordine. Tra le file dei No-Tav i feriti sarebbero invece circa 200. Violenze inaudite, per le quali è arrivata la ferma condanna del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. I No-Tav, in sostanza, sono riusciti a entrare nell'area recintata del cantiere e a rioccuparla almeno in parte, ma soltanto per poco tempo. "Organizzazione militare" - L'esercito che si batte contro l'ammodernamento del nostro Paese era ben organizzato, tanto che la polizia ha parlato di una dipsosizione e di modalità d'attacco di tipo militare. I manifestanti sono arrivati pronti allo scontro, con maschere antigas prevedendo il copioso uso di lacrimogeni da parte della polizia. Sui tre fronti sui quali combattevano - quello raggiunto dal corteo di Gaglione, quello di Ramats e il terzo di Exilles - hanno attuato una sorta di tattica miliatre con attacchi e ripiegamenti dietro le barricate che avevano creato. Il 'kit del perfetto violento', oltre alle bombe molotov, bulloni e pietre, prevedeva anche dei gavettoni d'ammoniaca "per bruciare la pelle degli sbirri" e pastigliette di Malox per resistere ai conati di nausea provocati dai lacrimogeni. Grillo vomita un delirio - Tra i manifestanti c'era anche il giullare Beppe Grillo. Nel pomeriggio, un gruppo di manifestanti si è radunato attorno al comico genovese che è riuscito a vomitare alcune delle frasi più aberranti tra le molte improponibili che già ha pronunciato: "Siete degli eroi", ha detto il leader del Movimento 5 stelle rivolgendosi a chi stava combattendo una vera e propria guerra alle forze dell'ordine. Poi, tanto per non farsi mancare nulla, Grillo ha continuato sostendneo che "i black block sono in Parlamento". Lunedì, bersagliato dalle critiche, il comico si è cimentato in un'imporbabile retromarcia. Gli arresti - In totale per gli scontri sono state arrestate cinque persone, tutte di trent'anni. Secondo quanto riferito dalla Questura, sono "anarco-insurrezionalisti, pluripregiudicati per reati specifici". Sempre secondo la Questura, erano presenti al corteo circa 2mila aderenti ai centri sociali, 800 dei quali appartengono all'antagonismo radicale e e resistente, "che rappresenta l'ala più dura di questo coagulo a livello europeo di professionisti della protesta, mentre circa 300 provengono dall'estero: Francia, Spagna, Austria e Germania.

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