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Capo Stato: Decreto non basta Bossi: Ovvio, è napoletano...

Quirinale a senso unico: firma il decreto per l'emergenza e lo critica. Dura replica del Senatùr: "Il Nord non vuole vostri rifiuti"

Andrea Tempestini
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Il Presidente della Repubblica punge il governo. Firma il decreto sull'emergenza riuti a Napoli ma tuona: "Servono altri provvedimenti". Il Capo dello Stato sostiene che l'esecutivo non possa fermarsi al solo provvedimento: questo il succo di una nota diffusa dal Quirinale dopo il varo del testo nel Consiglio dei Ministri di giovedì, su cui Napolitano ha trovato dei limiti di contenuto. Ferma la replica di Umberto Bossi, secondo il quale la puntura di Giorgio Napolitano è arrivata per motivi campanlistici: "E' di Napoli". Poi il Senatùr ha ribadito: "Noi i rifiuti non li vogliamo". La nota del Quirinale - "Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha oggi emanato il decreto-legge recante misure urgenti in tema di rifiuti solidi urbani protetti nella Regione Campania - recita la nota -. Nel rilevare i limiti di contenuto del provvedimento, che nel testo approvato ieri dal Consiglio dei MInistri non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo, il Capo dello Stato auspica che il governo adotti ogni ulteriore intervento necessario per assicurare l'effettivo superamento di un'emergenza di rilevanza nazionale attraverso una piena responsabilizzazione di tutte le istituzioni insieme con le autorità locali della Campania". L'opposizione di Bossi - Il decreto su cui è intervenuto Napolitano è quello che ha suscitato i malumori della Lega Nord e di Umberto Bossi in particolare: il Carroccio non vuole che i rifiuti di Napoli vengano trasportati al Nord. Così il Senatùr, in Consiglio dei ministri, ha votato contro al decreto, facendo mettere la sua scelta a verbale. Bossi aveva ribadito che "i napoletani non impareranno mai la lezione". E nella serata di venerdì, dopo le parole di Napolitano, Bossi è tornato all'attacco. Secondo il leader leghista, il giudizio del Capo dello Stato si spiega con motivi 'geografici': "Anche se il Presidente della Repubblica ha detto che il decreto non basta, lui è originario di Napoli, lo capisco". Quindi Bossi ha ribadito la sua netta chiusura ad ogni tasferimento dell'immondizia di Napoli alle regioni del Nord: "La gente del Nord i rifiuti di Napoli non li vuole". Ministeri a Monza - Il Senatùr ha quindi insistito sul tema dei ministeri da portare a Monza, sicuro che presto saranno trasferiti a Villa Reale almeno tre dicasteri. "Entro la fine di luglio è cosa fata. Il mio ministero, quello di Calderoli e quello di Tremonti - ha assicurato - si trasferiscono da Roma alla Villa Reale di Monza". Secondo quanto si è appreso, il trasferimento dovrebbe riguardare delle sedi di rappresentanza: "A Roma possiamo lasciare le gambe - ha concluso Bossi -, ma le teste devono venire qua. Stiamo sistemando adesso, stiamo mettendo i mobili. La prima giornata di vacanza veniteci a trovare".

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