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Governo approva il piano: 47 miliardi in quattro anni Stangate sul trading. Ma per l'Irpef si aspetta a lungo

Resta il balzello sui Suv. Spunta l'aiutino agli allevatori sulle quote latte e il 5 per 1000 ai beni culturali

Andrea Tempestini
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Restano le stangatine su Suv, transazioni finanziarie, trading delle banche e l'aiutino agli allevatori sulle quote latte. Spuntano le agevolazioni fiscali per i giovani imprenditori, il 5 per mille alla cultura, la liberalizzazione dei distributori di benzina, la stretta sulle malattie dei dipendenti pubblici, il riassetto dell'Ice e i tagli ai costi della politica, che però partiranno dalla prossima legislatura. Ma la vera novità sono le numerose ore di Consiglio dei ministri che si sono rese necessarie per dare il via libera alla manovra e alla legge delega sul fisco. Una pratica desueta, che negli ultimi anni era stata sostituita da una rapida visione degli esponenti di governo alle poche paginette di tabelle generosamente offerte da Giulio Tremonti. La sostanza, però, cambia poco. Il ministro dell'Economia aveva annunciato ieri mattina attraverso le pagine del Financial Times che il testo definitivo della manovra sarebbe stato identico a quello scritto dai tecnici del Tesoro. Un po' di trattativa c'è stata nel corso del vertice di martedì e qualche piccola correzione è arrivata in corsa mercoledi pomeriggio e durante il Consiglio dei ministri. Ma la sensazione è che, collegialità o no, il titolare di Via XX Settembre l'abbia spuntata ancora una volta. Il provvedimento, su cui è già stata annunciata la fiducia, avrà un impatto complessivo da 47 miliardi. Per l'anno in corso ci saranno interventi limitati per 1,5 miliardi, che diventano 5,5 nel 2012. La parte più corposa è di 20 miliardi sia sul 2013, sia sul 2014. Sul fronte fiscale la tassa sui Suv è stata spostata verso l'alto. Il superbollo scatterà per le automobili con oltre 225 kw e non, come inizialmente previsto, per i veicoli oltre i 170 kw. Confermate, invece, l'imposta di bolla dello 0,15% sulle operazioni di Borsa e del 35% per il trading effettuato dalle banche. Così come la blindatura degli allevatori che non rispettano le quote latte. La società del fisco Equitalia non potrà più effettuare la riscossione coattiva delle multe. Tra le misure rimaste nel testo anche la mini-sanatoria sulle controversie col fisco fino a 20mila euro, lo slittamento di tre mesi dell'accertamento esecutivo e la riduzione dal 100 all'80% delle perdite che le imprese potranno riportare nell'esercizio successivo per le deduzioni fiscali. Nei meandri della manovra da 47 miliardi. Confermate le stangatine sui Suv, trading bancario e transazioni finanziarie. Spunta l'aiutino agli allevatori sulle quote latte e il 5 per mille ai beni culutrali. Per la legge delega, però, attesa più lunga Tra le principali novità dell'ultim'ora in materia tributaria arriva la possibilità di inserire tra le finalità del 5 per mille anche i beni culturali, il fisco agevolato sul salario di produttività anche per il 2012 e una tassazione forfettaria del 5% per gli imprenditori sotto i 35 anni che avviano una nuova attività. Inserita nel testo anche una nuova stretta sul pubblico impiego. Oltre alla proroga del blocco del turn over nella Pa, saranno previsti controlli immediati per gli statali se le assenze per malattia si verificano nei giorni successivi o precedenti a quelli non lavorativi. Nessuno è riuscito a far sparire dalla manovra i ticket di 10 euro sulla diagnostica e di 25 euro sui codici bianchi del pronto soccorso a partire dal 2012. Sulle pensioni è confermata la partenza soft. L'aumento dell'età per le donne scatterà dal 2020, un mese all'anno. Gli impianti di distribuzione dei carburanti potranno vendere alimenti, bevande, quotidiani, periodici e sigarette, mentre nelle città turistiche salta l'obbligo delle chiusure domenicali degli esercizi. Per l'Ice, invece, si prevede una riduzione degli uffici in Italia da 14 a due e una sforbiciata di 200 dipendenti su 1.200. Capitolo a parte la riforma fiscale. La legge delega leggera (dieci punti) approvata ieri dal Cdm prevede, a saldi invariati, le tre aliquote Irpef annunciate, l'aumento dell'Iva, ma solo graduale e l'obiettivo di portare le rendite, senza considerare i Bot, ad una tassazione del 20%. L'Irap andrà verso una graduale eleiminazione, mentre arriva l' imposta sui servizi che riunirà sette tasse. La riforma si disegnerà da qui ai prossimi tre anni. Il governo, ha spiegato Tremonti, punta ad «allargare la base imponibile riducendo le 470 forme di erosione che si sono accumulate negli anni». di Sandro Iacometti

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