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In Iran costrette a prostituirsi: future spose nel mondo arabo

Report 2011 del dipartimento di Stato Usa sul traffico di esseri umani nella Repubblica islamica: vero e proprio bazar della carne

Roma Redazione
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Il Dipartimento di Stato americano ha pubblicato il report 2011 in merito al traffico di esseri umani nel mondo. Il rapporto divide gli Stati in tre categorie (1,2,3), inserendo nell'ultima fascia (la terza per l'appunto) i Paesi ove il traffico di esseri umani è più alto. In questa categoria il Dipartimento di Stato americano ha inserito per la sesta volta consecutiva anche l'Iran. La Repubblica Islamica, infatti, è uno dei Paesi fonte, di transito e di destinazione, di donne, uomini e bambini destinati ad essere abusati sessualmente o ad essere sfruttati. Secondo il report, infatti, nell'Iran degli Ayatollah le donne sono costrette alla prostituzione o a matrimoni coatti (spesso vendute a tal fine anche a uomini in Pakistan) e centinaia di bambini sono vittime di traffici illegali a scopo sessuale. Talvolta le bambine sono costrette prima ad accettare matrimoni forzati e poi avviate direttamente alla prostituzione. Il traffico sessuale delle donne e dei bambini iraniani si estende quindi in Pakistan, Turchia, Qatar, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Bahran, Iraq, Francia, Germania e Inghilterra. Un bambino iraniano, ad esempio, può essere venduto all'estero per un prezzo che varia dai 12 ai 20 dollari (in Iran viene venduto per soli 5 dollari…). Come detto l'Iran non è solo fonte di esseri umani ma anche territorio di passaggio: dall'Iran, infatti, passano numerose donne e bambini afghani che vengono commerciati a fini sessuali nell'intero Golfo Persico. Va ricordato che in Iran vivono almeno un milione di profughi afghani costantemente a rischio di essere soggetti di traffici illeciti. Una sorte simile tocca alle centinaia di donne che dell'Azerbaijan e del Tajikistan raggiungono la Repubblica Islamica per trovare un lavoro e che spesso vengono avviate direttamente alla prostituzione. Insomma,si tratta di una situazione davvero drammatica a cui - come denuncia il Dipartimento di Stato americano – la Repubblica Islamica  non sembra voler dare alcuna risposta concreta. A nulla sono valse sinora le pressioni per far approvare in Iran una legge che punisce questo tipo di traffici illeciti e che sia in grado di tutelare opportunamente le vittime. La notizia in Italia è stata riportata dalla pagina Facebook “Progetto Iran: informare per non dimenticare”, da tempo impegnata attivamente nel denunciare quanto accade quotidianamente in Iran.  Esemplare il commento riportato nella pagina a margine della notizia: “il regime, ancora una volta, invece di pensare a risolvere problemi importanti come questi, persiste nel portare avanti un pericoloso programma nucleare e missilistico…davvero vergognoso!!!”.  di Vito Kahlun

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