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CdM, passa il decreto rifiuti. Ma la Lega Nord vota contro

Via libera ai rifiuti fuori dalla Campania. Caldoro: "Passo in avanti ma è insufficiente. Bisogna dare più poteri ai sindaci"

Andrea Tempestini
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Alla fine è arrivato il via libera del Consiglio dei ministri al decreto per l'emergenza rifiuti, ma la maggioranza si è spaccata. La Lega Nord non è retrocessa dalle sue intenzioni e ha votato contro il provvedimento. Critiche, inoltre, sono state mosse anche dalle Regioni, le quali - nonostante riconoscano un passo in avanti rispetto all'emergenza - sottolineano la necessità di conferire maggiori poteri ai sindaci. Ma in Consiglio hanno pesato i paletti della Lega. Già prima della riunione, Silvio Berlusconi aveva spiegato: "Mi dispiace, ma non posso fare più di così, non ho il 51% e quindi devo tenere conto di tutte le forze politiche che fanno parte della maggioranza". Il riferimento era proprio al Carroccio e alle parole pronunciate nel primo pomeriggio di giovedì da Umberto Bossi, che aveva spiegato come "il problema dei rifiuti in Campania lo abbiamo già risolto una volta". Trasferimento rifiuti - Nel decreto approvato dal CdM, di soli tre articoli, è contenuto anche il via libera al trasferiento dei rifiuti urbani di Napoli al di fuori della Regione Campania, misura che deroga la normativa vigente che invece impedisce di portare l'immondizia fuori dalla Regione. L'articolo 1, inoltre, prevede il nulla osta delle Regioni riceventi, senza però il parere preventivo della Conferenza Stato-Regioni. Premier soddisfatto  - Berlusconi sorride. "E' il massimo sforzo che potevamo fare ora per Napoli - ha commentato -. Un primo passo importante, mi impegnerò in prima persona per ripulire le strade della città". Silvio Berlusconi fa riferimento al piano straordinario che dovrebbe essere varato tra un mese, il quale dovrebbe prevedere la realizzazione di impianti e l'apertura di discariche per risolvere definitivamente il problema dei rifiuti in Campania. Caldoro e Regioni: "Il decreto non basta: più poteri ai sindaci" - Meno contento è il presidente della Regione Stefano Caldoro, per il quale l'intervento del CdM  "non consente di superare concretamente le difficoltà di questi giorni. Non è sufficiente". Il governatore riconosce  "un passo in avanti", ma ammette che "sarebbe stato preferibile dare più potere ai sindaci". Punto questo che trova d'accordo anche Vasco Errani e le Regioni d'Italia.  Anche da questo fronte, infatti, viene sottolineata la "necessità di ricercare procedure certe per l'apertura di nuove discariche nella regione Campania" e  di conferire "poteri speciali ai sindaci" si legge in una nota congiunta. "Napoletani non impareranno mai" - Sul provvedimento ha pesato il veto della Lega. Il Cavaliere avrebbe però rilanciato: "Adesso intervengto io e ripuliamo tutti". L'ipotesi al vaglio del premier è quella di un piano straordinario da presentare nell'arco di un mese con la realizzazione di impianti di smaltimento per ripulire Napoli dall'immondizia. Secondo altre voci trapelate da fonti vicine alla maggioranza, il 'no' del Carroccio era stato concordato in precedenza, una via per marcare la distanza da un provvedimento che la base verde non vede di buon occhio. Pochi minuti prima del 'no, infatti, Bossi aveva tuonato: "Il problema dei rifiuti in Campania, lo abbiamo già risolto una volta". Con queste parole il Senatùr aveva respinto anche le richieste del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che aveva auspicato che venisse risolto il problema monnezza a Napoli. Il Senatùr era tornato però a ribadire la sua linea: difficilmente le Regioni del Nord si potranno accollare ancora una volta i rifiuti del Sud. "I Napoletani - affonda il leader del Carroccio - non impareranno mai".

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