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E' indagato il super-poliziotto odiato da Roberto Saviano

Napoli, il capo della squadra Mobile, Vittorio Pisani, in prima linea contro la camorra, al centro di un'inchiesta. C'è anche Cannavaro

Rosa Sirico
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In una maxi-operazione della Dia di Napoli nei confronti di presunti prestanome dei boss Lo Russo ci finisce anche il capo della squadra mobile partenopea, Vittorio Pisani, indagato con l'accusa di favoreggiamento nei confronti dei titolari di un ristorante e da anni in prima linea in una fruttuosissima lotta ai clan. Pisani è destinatario della misura di divieto di dimora a Napoli e sarà trasferito a Roma. "Per noi è come se Vittorio Pisani fosse in ferie" ha spiegato il questore Luigi Merolla. In attesa della nuova nomina, a capo della Mobile ci sarà Pietro morelli. L'indagine ha portato all'arresto di 14 persone  e a una serie di sequestri di importanti locali in città: in particolare sono stati messi i sigilli alla catena di ristorazione Regina Margherita, di cui l'ex campione del mondo di calcio, Fabio Cannavaro, detiene delle quote societarie. Le accuse al super-poliziotto - Secondo quanto è emerso dalle indagini, il capo della squadra mobile di Napoli avrebbe rivelato all'imprenditore Marco Iorio notizie riservate sull'inchiesta in corso, consentendogli di sottrarre beni al sequestro e di depistare le indagini. Il titolare del fascicolo è il pm della Dda, Sergio Amato, con il coordinatore aggiunto Alessandro Pennasilico. Alle indagini hanno dato un significativo contributo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Salvatore Lo Russo, ex capoclan dell'omonima organizzazione, attiva nel quartiere Miano, che ha riferito, tra le altre cose, degli stretti legami dai amicizia tra lui e il capo della squadra mobile. Nel mirino, così, ci è finito un uomo che nel corso del suo mandato ha acciuffato un numero incredibile di camorristi, un uomo, Vittorio Pisani, sempre in prima linea, che negli anni era riuscito a costruire attorno a sé un'incredibile rete di confindeti. Pisani fu protagonista nella faida di Scampia e Secondigliano, che in qualche modo era riuscito a ricondurre all normalità. Ma il super-poliziotto non è una persona semplice, è un duro. Così duro che si scagliò contro Roberto Saviano, il paladino della legalità. Il capo della Mobile spiegò, che a suo parere, la scorta allo scrittore di Gomorra era inutile: "Io sono in prima linea da anni, e giro senza guardie del corpo", aveva commentato tagliente. Manganelli: "Ho fiducia in Pisani" - "Confermo stima e fiducia nel dottor Vittorio Pisani - ha commentato il Capo della Polizia antonio Manganelli, che provvederà al trasferimento del capo della Mobile di Napoli ad un altro incarico -  per corrispondere alle determinazioni dell'autorità giudiziaria, nella quale ripongo altrettanta fiducia". I sequestri - I locali messi a sigillo dalla Dia sono 17. Tra essi figurano il bar Ballantine e i ristoranti-pizzeria Pizza Margherita in via Partenope e I re di Napoli, la paninoteca Dog Out in piazza Municipio; il ristorante Villa delle Ninfe a Pozzuoli. Nell'ordinanza del gip sono "tutti nella titolarità di società le cui quote sono a loro volta intestate a prestanome, e cioè a soggetti estranei ai gruppi familiari Iorio e Potenza, ma di fatto a loro legati da rapporto di dipendenza e subordinazione. Nella realtà, il potere decisionale rimane sempre saldo nelle mani degli imprenditori indagati. Spesso questi soggetti - aggiunge il gip - formalmente investiti della titolarità delle quote, hanno anche mansioni di dipendenti all' interno delle aziende, a volte anche in posizione sovraordinata rispetto al resto del personale". L'inchiesta ha portato a sequestri per oltre 100 milioni di euro dei quali almeno 30 in contanti, in oltre 150 conti correnti e rapporti finanziari che gli indagati avevano in oltre 80 istituiti di credito. Tra questi gli 8 milioni di euro sequestrati in contanti a Mario Potenza, usuraio della zona del Pallonetto di Santa Lucia a Napoli, lo scorso 2 maggio. Capitolo Fabio Cannavaro - Il calciatore al momento non risulta tra gli indagati, ma secondo gli inquirenti avrebbe fatto da prestanome all'imprenditore Marco Iorio, legato al gruppo di Mario Potenza e dedito all'usura. Il gruppo sarebbe legato a clan camorristici. Il blitz della Dia, inoltre, comprende sequestria anche in altre parti d'Italia: a genova, Bologna, Torino, Varese e Caserta. Sono in corso della verifiche anche su 81 banche, di cui una è sospettata di aver fatto una decina di operazioni per ripulire il denaro sporco. Gli arresti - Nel corso del blitz sono già finiti in manette tre commercialisti, uno dei quali particolarmente noto a Napoli. L'inchiesta, si è appreso da fonti della procura, fa parte dell'operazione Megaride, che negli scorsi mesi ha portato all'arresto di un ex contrabbandiere e usuraio che teneva milioni di euro - almeno 7 - in contanti nelle pareti della sua casa di Santa Lucia.

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