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Wimbledon, Roger Federer abdica: è la fine di un mito?

Il francese Tsonga batte lo svizzero al quinto set dopo essere stato sotto due a zero: addio allo storico settimo titolo

Andrea Tempestini
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Alla fine l'affare vero lo hanno fatto i bookmakers. Perché andavano ripetendo da giorni che nessuno poteva mettersi in mezzo tra Roger Federer e il suo settimo titolo sull'erba londinese. Lo ripetevano e lo quotavano, tanto che tutti già vedevano la semifinale con Djokovic come un passaggio di consegne ancora da sottoscrivere. Invece il serbo ci sarà, ma sua maestà Roger no. Al posto suo un molosso francese di cognome fa Tsonga e che ogni tanto negli Slam si ricorda di essere dotato di mezzi fisici e temperamentali da primi cinque al mondo. Impossibile pensare che Federer si sia cullato sui primi due set, combattuti il giusto per un quarto di finale e pure spettacolari ma incamerati dall'alto di una condizione mentale superiore: 6-3, 7-6 e strada spianata. Ma lì il match è cambiato totalmente, con lo svizzero a vivere di sprazzi e Tsonga che punto dopo punto è salito di tono mettendolo in difficoltà soprattutto perché gli entrava ogni cosa, anche i servizi dal balcone di casa. Così ha messo qualche tarlo nella testa di re Roger con 6-4 nel terzo parziale, si ripetuto pari pari nel quarto facendo il break quasi in apertura e da lì sostanzialmente non c'è stata più partita. Da una parte la motivazione, dall'altra rassegnazione pura. Perso il servizio all'inizio del quinto l'ex numero uno al mondo è rimasto aggrappato al match anche grazie ad un pubblico che tutto voleva salvo un commiato anticipato. E invece com'era successo giù un anno fa contro Berdych la semifinale se va bene se la vedrà dalla tribuna, sempre che abbia voglia. Difficile dire oggi se sia stata la sua ultima occasione vera, ché ad agosto taglierà il traguardo dei suoi primi trent'anni. Non aveva mai perso in un torneo dello Slam trovandosi avanti dopo i primi due set e in tutta la sua carriera solo due volte in assoluto gli era successo. Con questa fanno tre ed è anche quella che brucia di più. Così a sfidare Tsonga nella prima semifinale domani pomeriggio sul centrale sarà Nole Djokovic che vincendo diventerebbe automaticamente il nuovo numero uno al mondo, venticinquesimo della serie. Troppo leggero ed inesperto Bernard Tomic per metterlo realmente in difficoltà, anche se almeno per due set e mezzo ha faticato a prendergli le misure. Vinto facilmente il primo 6-2, si è fatto sorprendere nel secondo perso 6-3 ed è anche stato sotto 3-1 nel terzo prima di riscuotersi dal torpore fisico e chiudere 6-3, 7-5. Dall'altra parte del tabellone nemmeno mamma Murray è riuscita a portar fortuna al pupillo Lopez contro il suo ragazzo: 6-3, 6-4, 6-4 sotto gli occhi di Pippa Middleton e corsa che continua. Prossima tappa Rafa Nadal che ha regolato in quattro set (6-3, 6-3, 5-7, 6-4) lo statunitense Fish. Oggi intanto si giocano le due semifinali femminili che parlano europeo dell'Est: Sharapova-Lisicki e Azarenka-Kvitova. di Federico Danesi

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