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Rai, il dg Lei: "Noi condannati? Allora rivedremo i contratti"

Par condicio. Se la Corte dei Conti riterrà la televisione pubblica responsabile di grave colpa "verranno riviste prassi contrattuali"

Andrea Tempestini
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Se la Corte dei Conti riterrà la Rai responsabile di colpa grave e quindi determinare a suo carico ipotesi di responsabilità erariale per la violazione della par condicio in occasione delle ultime elezioni amministrative, in tal caso la Rai "si vedrà costretta a rivedere le prassi contrattuali che hanno sino ad oggi garantito la tutela legale". Lo annuncia il direttore generale Lorenza Lei nella nota che ha diffuso venerdì in merito al problema della tutela legale, prendendo spunto dal fatto che la Corte dei Conti ha richiesto gli atti relativamente alle sanzioni applicate a Tg1 (258mila euro) e Tg2 (100mila euro) dall'Agcom. "Azienda esposta a un rischio erariale" - In una nota il dg di viale Mazzini ricorda, parlando del problema spinoso rappresentato dalla tutela legale, che la recente pronuncia della Cassazione, che ha qualificato la Rai organismo di diritto pubblico, "determina la possibilità che l'assunzione integrale del rischio per la responsabilità civile di tutti gli operatori del comparto editoriale, ivi compreso il danno da diffamazione - quello più 'tipico', più ontologicamente connesso alla professione - esponga l'Azienda a responsabilità erariale, laddove l'Azienda medesima si troverebbe a sostenere costi a causa di reati commessi, per definizione, con dolo dai suoi collaboratori". E infatti la giustizia contabile ha chiesto chiarezza sulla vicenda più recente, le sanzioni Agcom. "Problema di dimensioni enormi" - "E' vero - riconosce il dg Lei - che la mancanza di tutela potrebbe indurre gli operatori del comparto editoriale ad un eccesso di prudenza, di cautela, incompatibili con il lavoro di inchiesta, ma anche, molto più semplicemente, connesso a qualunque attività che coinvolga soggetti terzi, nell'ambito di una professione fondata sul principio costituzionalmente protetto del diritto - dovere di informare e di essere informati", e proprio per questo "appare, dunque, evidente" che il tema della tutela legale ha fatto venire a galla un "problema di dimensioni enormi", che solo una decisione "condivisa e supportata dall'intera Azienda, direzione generale e Consiglio di amministrazione in tutte le sue componenti, può superare". Anche a costo - conclude il direttore generale - di assumersi tutti insieme "un rischio che, in quanto di carattere generale, non può che essere sostenuto consapevolmente da tutti gli organi, tecnici e di governo, della Rai".

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