La7, il punto sui palinsesti: Fazio è sempre in dubbio
Saviano c'è. Intanto la rete di Stella brucia i record, si prende 'Vieni via con me' e tra gli arruolati ci sono anche Facci e Nuzzi
Tre flash di televisione vissuta, tre immagini fulgide, apparentemente slegate tra loro, scuotono dalla noia il vostro cronista. La prima immagine evocata -ieri, alla presentazione dei palinsesti de La7- è Lillo Tombolini, l'invisibile direttore di rete, un signore attempato (fa inelegantemente notare il suo capo Giovanni Stella). Il quale Tombolini, da vero demiurgo della rivoluzione del “terzo polo”, così commenta il suoi record d'ascolto: «Porca miseria, ma dove siamo arrivati? Siamo il ciclista che dopo aver corso a testa bassa s'è accorto che può vincere la gara; ma col cuore, con maggior energia vitale, con sguardo quasi femminile...». Applausi commossi in sala. Pascolianamente, più che alla poetica del fanciullino siamo alla poetica del Tombolino, battuteggia Chicco Mentana. D'altronde non capita tutti i giorni che una rete arrivi al 3, 89% in prime time; e che incrementi gli ascolti del tg del 284% toccando al 10, 78%; e che raggiunga un'autorevolezza del 7,5% (Raiuno è al 6,8%); e che aumenti la raccolta pubblicitaria del 38%, dice il raccoglitore Urbano Cairo. La seconda immagine che ci affiora è un flashback. Sera precedente, palazzo della Regione Lombardia. L'occhio nostro si posa sul direttore generale Rai Lorenza Lei -alla presentazione dei palinsesti Rai, versione padana- mentre si apparta con Fabio Fazio, il quale ha appena dichiarato d'aver strappato «una deroga per quattro puntate all'esclusiva Rai per fare Vieni via con me altrove...». Parlottano sottovoce, lui & Lei; si scambiano i numeri del cellulare; Lei, poi, telefona un po' stizzita a qualcuno e Fabietto spinge lo sguardo nel vuoto. La terza immagine ci riporta alla parata stroboscopica de La7: dopo una Geppy Cucciari esaltante l'ex Rai Masi con un «ha fatto più lui per La7 che chiunque altro...», sale sul palco l'ad Giovanni Stella detto Er Canaro per l'eleganza, e raccoglie, in diretta, una telefonata. È l'annunciazione di Roberto Saviano: «È il momento di dire che Vieni via con me sarà su La7». E qui colleghiamo tutto. Dice Saviano: «Dopo che aver cercato di cancellare, dimenticare, renderla impossibile, sono felice che La7 ridia la possibilità di tornare a parlare, di tornare a raccontare a un pubblico che spero essere il più ampio e trasversale possibile. Aspetto che Fabio (Fazio, ndr) finisca Che tempo che fa e poi sarà libero, a maggio, di lavorare a Vieni via con me». Maggio? Mi sa che Saviano aspetterà più del previsto. Perché -insinuano i consiglieri Rai- “se Fazio prende 6 milioni di euro, perché dovremmo derogargli l'esclusiva?”; della spinosa faccenda si discuterà tra due settimane a viale Mazzini, insinua Dagospia. Ma, insomma, il “dottor Saviano”- come lo chiama Stella che attacca l'ansia liberticida della Rai- farà sicuramente 4 speciali da solo e 4 forse con Fazio. Quindi, con Saviano, ancora prove di tv rivoluzionaria a La7; mentre con Michele Santoro s'è raggiunta «un'intesa di massima. Non è facile perché Santoro è un volto di pregio e vuole delle tutele sue». Intanto le sue tutele contro la crisi La7 se l'è già prese. In primis arruolando Mentana che, legando il proprio stipendio ai punti di share conquistati (nuovo, ardito modello di business) si ricopre, dati i record, di sottile patina d'oro. In secundis, allestendo un palinsesto consolidato con le novità di Benedetta Parodi addetta alle cucina da Canale 5; di Myrta Merlino in striscia economica quotidiana e Antonello Piroso in striscia notturna; dei colleghi di Libero Gianluigi Nuzzi e Filippo Facci con un programma a testa in prime time. Nuzzi si occuperà di casi giudiziari, Facci farà il giornalista “di destra” in coppia con Telese (in bocca al lupo). Segnaliamo le miniserie Millenium e I Kennedys. Si testerà la forza politica della nuova La7 contro una realtà italiana che pare uno dei suoi telefilm. di Francesco Specchia