Incassata super-maggioranza. Libero-dibattito: le priorità?
Belpietro: "Ora togliere le ganasce fiscali". Ma in agenda ci sono anche Libia, ministeri, la manovra e la giustizia. Dove agire subito?
"Più lo mandi giù e più Berlusconi si tira su". Il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, nell'editoriale di oggi, "per una volta" dà ragione a Maurizio Crozza, il comico di Ballarò che "ha paragonato il premier a Ercolino sempre in piedi". Il riferimento è ai numeri raccolti martedì dal governo alla Camera, dove l'opposizione è stata sbaragliata. "Trecentodiciassette voti, più di quanto ci si aspettasse", spiega il direttore. La sostanza è una soltanto: "Il centrodestra è rimasto compatto, senza cedimenti nonostante le polemiche dei giorni scorsi". Ora, però, questo tesoretto di voti fa fatto fruttare: "Vorremmo capire in quale direzione sta andando il governo. Va avanti sì, ma dove? Per fare che cosa?". Ci si chiede cosa possa portare a termine l'esecutivo da qui alla sua naturale scadenza, ovvero il 2013. Belpietro rivolge "un appello a Berlusconi e i suoi alleati": "Adesso almeno levate le ganasce fiscali e tenete a freno gli sceriffi delle imposte". Questione dicasteri - Il caos ministeri pare essere tornato sotto controllo. E' stato lo stesso Gianni Alemanno, sindaco di Roma e pasdaran anti-trasloco, a sotterrare l'ascia di guerra: "La vicenda ormai è definitivamente chiusa. E ormai è inutile qualsiasi raccolta di firme pro o contro il trasferimento dei dicasteri". Il fatto è che la quadra tra Umberto Bossi e il Pdl è stata trovata nel vertice notturno a Palazzo Grazioli: è stato messo a punto un ordine del giorno che stabilisce, in sostanza, di spostare al Nord soltanto delle sedi di rappresentanza. Sembra così archiviato anche questo problema, che aveva creato non poche tensioni all'interno della maggioranza. Il Pd alza bandiera bianca - I giorni più difficili per questo governo sembrano essere passati. Tanto che anche il Pd pare essersi arreso. "Più la barca affonda e più stanno attaccati", commentava martedì sera Pier Luigi Bersani, il segretario del Partito Democratico. Parole con le quali Bersani, oltre al significato di facciata, ammette e riconosce che questa Legislatura arriverà al suo termine naturale. E le dichiarazioni di Anna Finocchiaro - "Berlusconi ha il volo spezzato di un calabrone finito dentro a un barattolo. Il premier ha ancora la maggioranza in Parlamento, ma nel Paese rappresenta la minoranza degli italiani" - lasciano il tempo che trovano. Il punto è che i gufi sono stati sconfitti, e il governo ha incassato una fiducia record. Controversie del dl Sviluppo - Già con il varo del decreto Sviluppo il governo ha ripreso il suo lavoro. Il testo ha offerto degli ottimi spunti, poiché dà ossigeno ai cittadini sulle insostenibili ganasce fiscali (finalmente mitigate) e sui pignoramenti. Una debolezza del dl, invece, è quella relativa agli accertamenti esecutivi. La sostanza è: "Prima paghi, poi contesti". La prudenza, però, andrebbe utilizzata anche con i contribuenti. Infine Berlusconi ha assicurato che entro l'estate verrà varata la riforma del fisco. Le aliquote Irpef si ridurranno a tre e diventeranno più basse. Intervento in Libia - Ultimo tema che riempie i cieli della maggioranza - e provoca i malumori della Lega Nord - è quello dell'intervento in Libia. Il Carroccio vorrebbe lo stop immediato per tagliare le spese del bilancio dello Stato. Il Cavaliere, però, ha spiegato che la scelta non dipende unicamente da lui: "E' il Consiglio supremo di Difesa che decide". Inoltre, risulterebbe difficile disattendere gli impegni presi con la Nato sull'intervento a Tripoli, una fattispecie sottolineata anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dà molti esponenti del Pdl. I leghisti, comunque, insistono - "Basta con la guerra" -, anche se Roberto Maroni ha assicurato che vogliono attenuare i toni del dibattito ed evitare ogni scontro con il Quirinale. I toni si abbassano, i voti arrivano, le prime significative misure in ambito fiscale vengono varate. "La maggioranza c'è, adesso usatela", titola Libero in edicola oggi. Il direttore Maurizio Belpietro preme sull'attuazione di riforme fiscali e tributarie, ma sul piatto ci sono molteplici questioni: dai ministeri alla guerra in Libia, senza dimenticare la manovra, il piano per il Sud e la battaglie care al Pdl, quale la riforma della giustizia. Secondo voi quali devono essere le priorità del governo? Come va sfruttata la chiara maggioranza che è emersa - nuovamente - martedì a Montecitorio, e alla quale fa da contraltare un'opposizione che ha compreso che la spallata è fallita? Commentate questo articolo e fateci sapere la vostra opinione.