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L'Inter è alla canna del gas. Gasperini? Una ruota di scorta

Prima di prendere l'ex genoano, Moratti proverà con Hiddink e Blanc. Gli scommettitori dicono Delio Rossi

Andrea Tempestini
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Il tempo si dice sia galantuomo, una delle qualità che Massimo Moratti esige fra quelle del prossimo mister dell'Inter. Ma in questo momento il tempo è anche un subdolo nemico. Giorno dopo giorno, il patron nerazzurro incassa continui “no” per il suo “panchina offresi” e vede ridursi i petali di una margherita che inizia ad appassire. Mentre il figlio Angelo Mario scherza («Il nuovo timoniere sarà Mourinho, anzi no, sarà una donna»), Moratti ieri è apparso nervoso, in serata ha visto Branca e Ausilio, con cui ha parlato «di acquisti e cessioni: non vorrei che la vicenda allenatore bloccasse tutto», ed ha ostentato tranquillità: «Preoccupato? Sarete preoccupati voi», ha detto ai cronisti, spiegando che l'arrivo di Fabio Capello «non è consentito dalla Federcalcio inglese». E replicando stizzito quando è stato fatto il nome di Gasperini come favorito: «Ma per favore, per i favoriti vedremo dopo. Vi diremo noi. Oggi (ieri, ndr) non è la giornata decisiva». Niente annunci, dunque, anche perché ieri si sarebbe tenuto l'incontro tra il dt Marco Branca e lo stesso ex mister del Genoa, ancora sotto contratto con Preziosi, il quale lo ha esonerato l'8 novembre scorso ma fino al giugno 2012 continuerà a pagargli 2 milioni a stagione. Chiaro che il presidente rossoblu caldeggi la soluzione. Che potrebbe essere un contratto di un anno più uno. L'idea Gian Piero, 53 anni, presenta però pro e contro. Fra i contro, il non totale convincimento di Moratti sul tecnico cresciuto nella Juve, mentre fra i pro ci sarebbero un ingaggio più che accessibile, un sistema di calcio meticoloso e spettacolare e la possibilità di prendere “Gasperson” (questo il soprannome come rimorchiatore, per poi coronare il sogno Guardiola. «Oggi (ieri, ndr) non parlo, ma se mi chiamate nei prossimi giorni vi ascolterò con piacere», ha risposto all'Ansa lo stesso Gasperini. Certo, la sua posizione non è delle più gradevoli; non vuole patire una nuova amarezza dopo essere stato sedotto e abbandonato da De Laurentiis  (per il Napoli, poi rimasto a Mazzarri, ha infatti rifiutato il Palermo), mediaticamente non è un top, e c'è la sensazione che il suo eventuale arrivo sarebbe un tappabuco, l'unico a non rifiutare Moratti. Una ruota di scorta che però il patron tentenna ancora a montare, meditando un colpo a sorpresa. Perché mentre restano vive le ipotesi Spalletti e Mihajlovic (nonostante le dichiarazione di facciata), ieri Cees van Nieuwenhuizen, agente di Guus Hiddink, ha detto questo: «Guus ha un contratto fino al 2012 con la Turchia quindi, al momento, non c'è alcuna possibilità che possa allenare l'Inter. Ma se il club italiano raggiungesse un accordo con la federazione turca, a quel punto Guus sicuramente valuterebbe l'offerta dei nerazzurri. Lui è un professionista e non ha mai interrotto un contratto nella sua carriera». Un anno fa, contattato per il dopo Mourinho, Hiddink aveva declinato: oggi, l'apertura del suo agente potrebbe preludere a trattative già avviate. Ma nel caso la Turchia dovesse comportarsi come l'Inghilterra, Moratti ha in mente di riprovarci con Laurent Blanc, già contattato nel maggio 2010 per sostituire lo Special One (anche la Juve lo voleva). Dopo una lunga riflessione, Blanc rinunciò: aveva già dato la sua parola alla Federcalcio francese per sostituire l'epurato Domenech in nazionale. Ma oggi le condizioni sono cambiate, anche se Moratti giura «di non averlo contattato e non penso sia il momento giusto per farlo». Lo scandalo sulle presunte quote razziali, in cui la Federazione d'Oltralpe ha trascinato  Blanc senza proteggerlo adeguatamente, ha lasciato pesanti scorie sull'ex allenatore del Bordeaux, che sarebbe disposto a trattare una exit strategy. In più, l'ex giocatore di Inter e Napoli corrisponde esattamente all'identikit tracciato giorni fa dallo stesso Moratti: è giovane (46 anni) ha personalità (la stessa che aveva in campo), è misurato, sa far crescere i giovani, è poliglotta e propone un calcio efficace anche in Europa. Adesso, però, per l'Inter è necessario fare in fretta. In Spagna si dicono sicuri che i nerazzurri abbiano offerto 30 milioni al Real per Kakà. Su input di chi? Dunga? di Tommaso Lorenzini

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