La maggioranza è assoluta: per Cav e Governo 317 sì
Sul dl Sviluppo l'esecutivo incassa il maggior numero di consensi alla Camera dai tempi della diaspora di Gianfranco Fini e di Futuro e Libertà. Soddisfazione di Alfano: "Grande prova di compattezza della maggioranza. Ennesima da settembre"
Trionfo sul voto di fiducia al dl Sviluppo alla Camera, dove il Governo riconquista la maggioranza assoluto dei voti. L'esecutivo, infatti, ha incassato 317 voti favorevoli. Dalla diaspora di Fini e amici, passati in pianta stabile all'opposizione, lo coalizione capeggiata dal premier, Silvio Berlusconi, non era più riuscita ad ottenere la maggioranza assoluta alla Camera: l'ultimo caso in cui l'esecutivo aveva incassato un numero di voti molto vicino a quest'asticella era stato nel caso della richiesta di conflitto di attribuzione sollevata a seguito del caso Ruby (316 voti favorevoli). Un momento cruciale - Per il Governo il voto di fiducia sul dl Sviluppo era un momento cruciale, al di là del merito del provvedimento. Martedì pomeriggio, infatti, al Senato inizia la verifica sulla maggioranza richiesta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo il mini-rimpastino con l'ingresso di diversi sottosegretari. Domani si replicherà a Montecitorio. Per questo l'attesa per il discorso di Silvio Berlusconi è grande: sul piatto non c'è una vera e propria fiducia, come quella dello scorso 14 dicembre, ma dal modo in cui verranno accolte le parole del premier si capirà il futuro del governo. Soddisfazione di Alfano - Il Guardasigilli, Angelino Alfano, ha commentato il voto di fiducia: "Con numeri da maggioranza assoluta del plenum c'è grande soddisfazione per la prova di compattezza della maggioranza, l'ennesima da settembre, che dimostra la solidità della stessa. Penso - ha aggiunto il prossimo segretario del Pdl - che il presidente del Consiglio possa andare ancor più robustamente convinto dei numeri della sua maggioranza oggi pomeriggio al Senato e domani alla Camera. I contenuti del dl Sviluppo - Nel dl Sviluppo sono contenuti una serie di provvedimenti, che spaziano dai paletti sulle ipoteche e gli espropri sulla prima casa, oltra alle ganasce fiscali e al bonus per gli investimenti al Sud. Si va dalla stratta sul cosiddetto "ius variandi" delle banche alla rinegoziazione dei mutui. Nel dl sono contenute anche le disposizioni sui precari della scuola e la soppressione delle norme che istituivano il diritto di superficie per 20 anni sulle spiagge. Norme stralciate - Prima del voto, con il maxiemendamento del Governo, sono saltate alcune modifiche che erano state introdotte dalle commissioni Finanze e Bilancio di Montecitorio. Tra le norme stralciate, la soppressione delle sanzioni per i giudici tributari che non si esprimono entro 180 giorni sugli accertamenti esecutivi, la tassa sulla Tav e l'emendamento D'antoni che aveva destinato parte delle risorse Fas alle assunzioni al Sud. E' stat stoppata anche la norma sulla scuola che allargava ai nuovi abilitati e agli abilitandi in strumento musicale e didattica della musica, la possibilità di accedere alle graduatorie a esaurimento. bocciata infine la possibilità di svolgere in forma occasionale l'attività di noleggio giornaliero delle imbarcazioni di diporto e le modifiche ai requisiti minimi visivi per la patente nautica.