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Mazzata su Ben Ali e la moglie: Tunisia, condanna a 35 anni

Processo in contumacia all'ex presidente: in sua villa milioni di dollari, gioielli, armi e anche della droga. Replica: "E' un'ignominia"

Giulio Bucchi
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Il tribunale di Tunisi ha condannato in contumacia il deposto presidente tunisino Zine al-Abidine Ben Ali e la moglie a 35 anni di prigione. Il processo in contumacia era iniziato lunedì. Gli avvocati dell'ex presidente tunisino avevano chiesto al giudice un rinvio dell'udienza per avere a disposizione maggior tempo per preparare la difesa. Cinque legali sono stati nominati d'ufficio per tutelare Ben Ali, 74 anni, e la moglie Leila, nel cui palazzo abbandonato dopo la fuga in Arabia Saudita il 14 gennaio sono stati trovati milioni di dollari in contanti e diversi gioielli. Ben Ali, che si trova a Gedda, era stato accusato anche di possesso di armi e droga trovate in un altro suo palazzo. Il processo a Ben Ali è il primo a un capo di Stato deposto dall'inizio delle rivolte nel mondor arabo. L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak sarà processato in agosto. Con un comunicato affidato ad uno dei suoi cinque avvocati, l'ex presidente ha definito l'accusa del ritrovamento di sostanze stupefacenti all'interno di uno dei palazzi "un'ignominia e una menzogna". Ben Ali poi ha sostenuto di non aver mai accumulato denaro pubblico a uso personale e che la maggior parte delle armi trovate nel palazzo presidenziale erano doni di altri capi di Stato giunti in visita in Tunisia."Il processo non ha altro scopo se non quello di accusare il presidente di ieri", ha sottolineato Ben Ali. "Ho dedicato la mia vita al mio Paese - ha concluso l'ex presidente - e aspiro, al crepuscolo della mia esistenza, a preservare il mio onore".

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