Assad al Paese: "Sono vittima di complotto ordito all'estero"
Il presidente della Siria in tv annuncia amnistia per ribelli e riforma costituzionale. I ribelli tornano in strada a protestare
"Il complotto ci rende più forti". Bashar al Assad parla alla Siria in diretta tv da un teatro di Damasco. E' la terza volta che il presidente si rivolge al popolo in un discorso pubblico, da quando è scoppiata la rivolta nel Paese. E riesplode la protesta. Nella periferia di Damasco e a Latakia appena dopo il discorso di Assad i cittadini sono scesi a protestare con l'obiettivo di esprimere disapprovazione per le sue parole. Gli attivisti anti-governativi siriani infatti hanno promesso di intensificare le proteste. "Si è di nuovo rivolto al popolo libero della Siria come a dei sabotatori e dei terroristi - ha detto un attivista, che si identifica come Ahmad -. Questo permetterà di migliorare il nostro movimento e ci darà l'incentivo per portare avanti le proteste fino a quando il regime cadrà". ,L'attivista ritiene che il presidente "non ha affrontato il problema reale", ma che "deve ordinare al suo esercito di smetterla di sparare sui manifestanti pacifici, così come - deve disporre - l'immediato rilascio delle migliaia dei detenuti". Il complotto dietro la rivolta - La Siria sta vivendo un "momento cruciale nella storia del Paese" ha detto sottolineando poi la falsità di tutte le informazioni circolanti su di lui, ragione per cui è stato versato del "sangue innocente". Il presidente parla di un vero e proprio complotto, di una cospirazione ordita all'estero e si chiede: "Chi ne tira le fila?". "Non è certo la prima volta che la Siria è oggetto di un complotto, sin dal periodo pre-indipendenza - spiega -. I complotti sono come germi: si riproducono dappertutto, in ogni momento. Si diffondono nel corpo dove il corpo è più debole...". Dietro le rivolte in Siria pertanto ci sono "intellettuali radicali e blasfemi che stanno scatenando il caos in nome della libertà". Alcuni sarebbero addirittura stati "pagati per filmare le manifestazioni" di protesta nel Paese , altri per parteciparvi. "Hanno espresso brutti pensieri lontani dalla nostra religione" e "perpetrato questi massacri efferati che abbiamo visto in televisione". E verranno puniti I crimini commessi nelle manifestazioni - "In alcune occasioni le manifestazioni sono state usate come copertura dai fuorilegge per commettere dei reati" ha poi aggiunto. Per questo "molti beni dello Stato sono stati danneggiati da razzie compiute in queste occasioni. A Jisr al-Shughur sono stati commessi crimini, hanno attaccato l'ufficio delle poste e ucciso gli uomini della sicurezza" sottolineaneado poi che solo "grazie all'intervento dell'esercito i tentativi di seminare il caos e la fitna sono falliti". "I soldati hanno trovato a Jisr ash Shughur e a Maarrat an Numan armi ultra moderne, strumentazioni sofisticate all'interno di Jeep. I sabotatori volevano condurre un altro massacro a Maarrat an Numan contro altri agenti, che sono stati però protetti dai residenti", ha detto Assad. Amnistia per i ribelli - Il presidente, poi, si è detto pronto a un gesto di clemenza verso i ribelli annunciando "la possibilità di concedere un'altra amnistia generale senza che la sicurezza dello Stato venga compromessa" e la possibilità per le "ambasciate siriane all'estero di rilasciare i passaporti a tutti, anche ai ricercati". Assad ritorna così a dimostrare di aver dato ascolto alle richieste di molti, quantomeno a parole. La riforma costituzionale - "Abbiamo previsto una riforma della Costituzione", ha poi annunciato. "È anche pronta una commissione per la legge contro la corruzione - ha aggiunto -. È pervista anche una riforma costituzionale per cambiare alcuni articoli e le leggi proposte ora serviranno proprio a fare questa riforma. Ma alla base di tutto ci vorrà il dialogo nazionale. Sono convinto che la nuova legge sulle amministrazioni locali risolverà molti problemi". Tuttavia, quello che conta ora ha precisato "non sono i dettagli di queste risorse, ma il ripristino della legalità nel Paese", anche perché "ilprocesso di riforma in Siria continua ma non nel caos e mentre operano i sabotatori". Il rinvio delle elezioni - "La commissione per la legge elettorale terminerà il suo lavoro nei prossimi giorni e poi inizieremo il dialogo nazionale. Questo potrebbe richiedere il rinvio delle elezioni del nuovo parlamento previste ad agosto". È quanto ha affermato il presidente siriano, Bashar al-Assad. L' "educazione" dei media - Nel futuro della Siria disegnato oggi dal presidente siriano Bashar al-Assad nel suo terzo discorso alla nazione dall'inizio delle rivolte, i media saranno la voce e gli occhi dei citadini. Per questo motivo, spiega, sono stati creati dei workshops per "educare i media". Un mezzo, questo, che secondo Assad permetterà ai mezzi di informazione di operare come un "canale trasparente" tra il popolo e le autorità. I profughi in Turchia - Tutti quelli che sono fuggiti da Jisr ash Shughur "possono tornare alle loro case e non temere alcuna rappresaglia da parte dell'esercito", ha detto il presidente siriano Bashar. "I profughi hanno la mia parola: l'esercito è lì per assicurare la loro sicurezza e mi auguro che tornino presto a Jisr ash Shughur e negli altri villaggi".