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Grecia tra default e tensioni: l'Ue non sblocca il prestito

I ministri di Eurolandia rimandano la decisione sulla quinta fetta del prestito per l'emergenza: "Prima le misure di austerity"

Andrea Tempestini
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I ministri delle Finanze di Eurolandia hanno deciso di rinviare la decisione di sbloccare la qunita fetta del prestito d'emergenza per la Grecia, sull'orlo della bancarotta. Tutto rinviato, dunque: Atene dovrà attendere fino a metà luglio, e dovrà prima introdurre le misure di austerity, Solo a quel punto potrà ricevere i 12 miliardi di euro. "Riforme e via gli asset" - I ministri dell'Eurozona hanno così deciso di mantenere altissima la pressione su Atene, scaricando le responsabilità sul Parlamento greco: prima deve approvare le leggi di riforma fiscale e liberarsi degli asset. La decisione di congelare la tranche di aiuti è arrivata dopo sette ore di colloqui che si sono svolti in Lussemburgo. Il ministro delle Finanze belga, Didier Reynders, ha spiegato: "Abbiamo bisogno di una chiara decisione del Parlamento greco, di fiducia al nuovo esecutivo del premier George Papandreu e di appoggio al programma di aiuti". Il piano-bis - Nel comunicato finale che è stato diffuso, i ministri dell'Eurogruppo informano di aver preso un impegno per stilare un secondo piano di salvataggio per Atene, che andrebbe ad aggiungersi al programmi iniziale, per una serie di interventi pari a 110 miliardi di euro, che era stato deciso nello scorso maggio. Il piano-bis, come era stato più volte paventato,  includerà anche il coinvolgimento di investitori privati che detengono fette di debito greco.

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