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Nichi e Pier, lite sul Carroccio: "Vendola, non capisci nulla"

Il presidente pugliese: "No all'apertura". La replica: "Il dialogo è una cosa diversa". Poi il solito teatrino: "Scusate, ci hanno frainteso"

Andrea Tempestini
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Fratelli coltelli: nei giorni di maggiore difficoltà per la maggioranza, la sinistra non riesce a non farsi la guerra. La tentazione è troppo forte. I due protagonisti sono i soliti: il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, e l'aspirante leader della coalizione, Nichi Vendola. Il segretario democratico rimanda al mittente l'accusa del presidente della Regione Puglia, che punta il dito contro gli 'amici' per aver aperto alla Lega Nord. "Dialogo o apertura alla Lega? Chi dice che non capisce, non capisce davvero - Bersani incalza Nichi -. Questa è la nostra sfida alla Lega. Il manifesto con la spada di Giussano giù l'abbiamo fatto noi, non Sel".  Quindi Nichi, rincuorato dall'interpretazione delle parole di Bersani, ha controreplicato: "Sono contento per questo chiarimento, per la correzione di Bersani ha fatto nei confronti della Lega". Insomma, il solito teatrino della sinistra. Prima i fendenti e poi le parole dolci. Prima le dichiarazioni e poi le repentine retromarce. Le sentenze di Nichi - "Eravamo in tanti - ha aggiunto il presidente della Puglia - a non aver capito il senso delle proposte di Bersani. Ora sono felice che abbia chiarito. Se il tema è quello della sfida, allora siamo d'accordo" chiosa il leader di Sel. In precedenza, Vendola aveva sparato le sue sentenze: "Tremonti e la Lega Nord non sono state due anomalie del centrodestra. Sono l'architrave del centrodestra, e la Lega è la parte peggiore del centrodestra". Il leader di Sinistra e Libertà aveva bocciato così, senza appello, la linea-Bersani, favorevole al dialogo con il ministro dell'Economia e con il Carroccio. "La Lega - ha insistito Nichi - è il partito che ha sdoganato la cultura razzista e xenofoba. Per me non c'è alcuna possibilità di interlocuzione e spero che non ci sia anche da parte delle altre forze dell'opposizione. Con gli avversari bisogna discutere e trovare le convergenze sul terreno delle regole, ma poi nel gioco politico - conclude Vendola - noi siamo parte antagonista". Sfida sulle primarie - Il presidente della Regione Puglia, inoltre, era tornato a sfidare Bersani sul terreno delle primarie, strumento principe con cui Nichi conta di sfilare la leadership a Pier Luigi. "Le primarie non servono solo a scegliere il leader: dico a Bersani che siamo tutti impegnati a combattere il leaderismo. Ma non si può fare una gara tra leader a chi è più antileaderistico. Il leaderismo - prosegue - si combatte allargando la platea degli attori che deciidono, si combattono con la democrazia". Parole confuse e carice di retorica che però veicolano un messaggio chiaro: Caro Bersani, voglio farti le scarpe.

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