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Inter, panchina senza padrone Special Two, ora pensaci tu

Clamoroso all'Inter: Moratti vuole Mihajlovic che rifiuta. Ora si punta tutto su Villas Boas: dirà sì se il Chelsea si accorda con Hiddink

Andrea Tempestini
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L'Inter non ha ancora allenatore, ma sembra che il prossimo non avrà un passato macchiato di rossonero. L'identikit che trapela è quello del mister “giovane e moderno”, tanto di moda, ma attenti anche allo sbarco di un navigato timoniere alla Capello. Ieri pomeriggio c'era quasi la certezza: è Sinisa Mihajlovic, si diceva. Ex interista, 42 anni, uno che chiamare traditore è impossibile. Il serbo sembrava praticamente seduto sulla panchina che è stata di Leonardo. Poi il colpo di scena. Nel tardo pomeriggio, Sinisa ha avuto un colloquio con Andrea Della Valle, i due sembravano destinati ad un amichevole divorzio: del resto per Miha sarebbe stata la grande occasione, dopo averla pregustata dodici mesi fa quando si parlava (anche) di lui come sostituto di Mou. In serata la svolta. Mihajlovic non lascia Firenze. L'EX ALLIEVO Dunque Moratti, che non era mai stato troppo convinto del serbo, si è lanciato su André Villas Boas, 33 anni, lo Special Two, suo pallino insieme all'irraggiungibile Guardiola. Il “lider Massimo” sta lavorando per riportare ad Appiano l'ex allievo di Mourinho, salito alla ribalta per la vittoria dell'Europa League, del campionato portoghese e delle due coppe nazionali, un poker conquistato a base di calcio spettacolo, tattica sopraffina, e passione. Oltre a uno spiccato senso mediatico così diverso ma così uguale a quello dell'antico maestro. Il portoghese, però, da quando ha spiegato di essere disponibile (clausola di 15 milioni da pagare al Porto) è entrato nel mirino di Abramovich (che già lo aveva apprezzato all'epoca Mou) per sostituire Ancelotti. È per questo che l'affare dei Blues con Guus Hiddink, che sembrava fatto, si è inceppato. Villa Boas, scartata a suo tempo l'opzione Juve (si dice per un'offerta economica di 1,5 milioni di euro, considerata inadeguata) è al centro dell'intreccio: il magnate russo deve decidere chi prendere, bloccando così Hiddink (attuale ct della Turchia, cui spetterebbe ovviamente un indennizzo) e la stessa Inter. Dove il nostalgico Moratti sarebbe disposto a far ponti d'oro ad André, che troverebbe un gruppo di lavoro e di giocatori di sua piena conoscenza e con reciproco gradimento. Per lui sarebbe pronto un biennale da 3,5 milioni a stagione. Ma nel caso VB finisse al Chelsea, Moratti proporrebbe la panchina nerazzurra all'olandese, un ripiego di stra-lusso, con il quale probabilmente c'è già un accordo di massima. Ma si fa largo, a sorpresa, pure il nome Ralf Rangnick, 53enne tecnico dello Schalke04 che tanto male ha fatto a Leonardo in Champions, oltre alle soluzioni Delio Rossi e Gasperini. "TANTI SI'" Ieri, infatti, registrato il “no” di Marcelo Bielsa, lo stesso Moratti aveva fatto il punto: «Bielsa ha rifiutato per motivi personali mentre Ancelotti non è stato mai contattato. Sinisa è sotto contratto con la Fiorentina, quindi non mi posso permettere di parlarne. Faremo quello che si deve fare. Tanti “no”? Veramente ho ricevuto moltissimi “sì”». Tradotto, Moratti stavolta - non come nel caso Benitez -vuole fare di testa sua ed ha sondato personalmente molte piste, ignorando i dissidi interni alla società, probabilmente alla base dell'addio di Leo. E mentre Leo sembra voler portare con sé al Psg l'amico Carletto Ancelotti, con cui ha costruito un decennio di vittorie milaniste, Moratti è alle prese anche con altri mal di pancia. Il patron ha smontato le chiacchiere su Eto'o, attirato dalla Premier («Non credo proprio che ci sia da preoccuparsi»), ma ieri è uscito allo scoperto anche l'agente di Lucio, che con l'Inter ha ancora un anno di contratto: «Ha ricevuto una proposta dal Malaga, ma il suo desiderio è giocare in una competizione di alto livello europeo. Ne parleremo dopo la Coppa America». di Tommaso Lorenzini

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