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Il fashion world di Jean Paul Gaultier in mostra a Montreal

Manichini animati, grandi abiti di haute couture, costumi pensati per le star della musica come Madonna. Così lo stilista conquista il Canada e festeggia 35 anni di attività

Giulio Bucchi
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Multicolor e multiculturale. In due parole Jean Paul Gaultier, l'ex enfant terrible della moda che, in barba alle convenzioni, alle rigide schematizzazioni,  alle scuole e ai percorsi predefiniti la sua strada l'ha fatta lasciandosi guidare solo dal suo estroso ed irriverente istinto, diventando in 35 anni di carriera - trascorsi tra alti e bassi ma comunque caratterizzati da una creatività impossibile da paragonare con altri-  un pilastro della moda internazionale.  Marinai e sirene - Il fashion world imponeva giovanissime modelle filiformi? Lui al contrario guardava alle forme e al fascino della maturità inventandosi nuovi modelli femminili scelti tra donne con le curve e non più giovanissime. Le nuove tendenze si ispiravano al rigore? Allora Gaultier ribaltava gli schemi e mandava in produzione abiti da sirene sinuose  e da marinaretti in stile fumetto, talmente improbabili da colpire nel segno e conquistare una vastissima fascia di ammiratori. La moda si dava un tono assumendo un atteggiamento severo e distaccato? Lui au contraire puntava tutto sull'ironia e il gioco. Così è nato e cresciuto un mito capace di spaziare dal pret à porter all'alta moda con la sola forza della sua visionaria creatività. Il suo stile senza confini, che frequentemente osa fino a declinare costumi e tradizionali di un Paese qualsiasi trasformandolo in un irresistibile capo all'ultima moda, sa toccare le corde emozionali dei più rigidi osservatori, prima colpisce, poi seduce, infine conquista. Così i  35 anni di attività sono farciti di creazioni uniche, rare ed imprevedibili che negli anni hanno rapito le star più potenti del globo. Lo sabene Madonna,  che grazie a Jean Paul Gaultier ha sottolineato l'ascesa del girl power indossando il famosissimo e discusso reggiseno a coni, un costume–icona  che ha fatto del Blond ambition tour della material girl un vero successo planetario (e che ha siglato un tacito e duraturo rapporto di lavoro tra i due), ma Madonna non è l'unica diva della musica ad aver chiesto costumi allo stilista francese.  In curriculum Gaultier vanta collaborazioni con Mylène Farmer, Kylie Minogue, Prince, Rhianna e Beyoncé, e partecipazioni a film di successo come Kika e La mala educación di Almodovar e Il Quinto elemento di Besson. In mostra a Montreal - Per festeggiare i 35 anni di attività il Montreal Museum of Fine Arts ha allestito The fashion world of Jean Paul Gaultier: from the sidewalk  to the catwalk, una mostra che, aperta fino al 2 ottobre, è già pronta a conquistare il mondo, da San Francisco a Madrid,  con una tournée degna di una star. "Penso che  il modo in cui le persone vestono al giorno d'oggi sia un tipo di espressione artistica. Saint Laurent, per esempio, ha creato grande arte. L'arte risiede nel modo in cui gli outfit sono messi insieme. Prendiamo Jean Paul Gaultier. Quello che fa lui è vera arte". Andy Warhol negli Anni 80 aveva inquadrato così la moda impetuosa e teatrale dello stilista francese, e a vederla raccolta e raccontata, a seguirne i momenti salienti chiamati a scandire una carriera passata ad osare e a superare i limiti ma senza mai eccedere, tra manichini parlanti, orsacchiotti, esercizi di stile praticati fin dalla tenera età, costumi di scena  e vestiti tra i più estrosi che il fashion world abbia saputo accogliere, lo si capisce bene che ci si trova davanti ad uno dei pochi pilastri di quest'industria in grado di abbattere le differenze tra moda e arte. di Donatella Perrone

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