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Grecia, via al rimpasto. Patata bollente a Venizelos

Crisi Atene, il premier Papandreou mischia le carte: Finanze all'ex titolare della Difesa. Fiducia entro martedì. Sostegno da Ue e Bce

Giulio Bucchi
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Atene corre ai ripari. Per superare la tremenda crisi finanziaria il primo ministro George Papandreou vara il rimpasto di governo. L'attuale ministro della Difesa Evangelos Venizelos sarà il nuovo ministro delle Finanze. L'attuale responsabile dell'Economia George Papaconstantinou diventerà invece ministro dell'ambiente.  Venizelos ha ricoperto in passato vari incarichi come portavoce del governo, ministro dello sviluppo, della giustizia e della cultura ed è stato il principale rivale di Papandreou per la leadership del Partito Socialista. Alla Difesa finirà Panos Beglitis, agli Esteri Stravros Lambrinidis e agli Interni a Haris Kastanidis. Il nuovo esecutivo giurerà oggi e il Parlamento dovrà votare la fiducia entro la mezzanotte di martedì prossimo. La Grecia è reduce dal mega-sciopero generale che ha paralizzato il Paese due giorni fa. Le proteste sono legate al pacchetto di ulteriori tagli, in tutto 28 miliardi di euro nei prossimi tre anni, che il Parlamento dovrà approvare entro la fine del mese per evitare la bancarotta. Tre deputati socialisti hanno lasciato il partito in disaccordo con la linea di Papandreou, lasciando il premier con una maggioranza risicata di 155 voti su 300. Sostegno dall'Europa - Si muove anche l'Europa, intesa com Unione e Banca centrale. A Berlino il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy si sono detti favorevoli al presito privato delle banche europee per salvare Atene. Parole di sostegno dalla Bce, in attesa della nomina di Draghi alla presidenza. "Non c'è solidarietà senza rigore. Tutti devono seguire le regole, bisogna aiutare i Paesi come la Grecia ad aiutarsi", ha ricordato il consigliere Lorenza Bini Smaghi in un'intervista concessa al Corriere della Sera. . Titoli di stato - Nel frattempo si attenua la pressione sui titoli di Stato con i rendimenti che segnano un calo dopo aver toccato livelli record. Il tasso del bond a 10 anni è sceso al 18,03% dal picco massimo del 18,35%, con lo spread rispetto al bund tedesco che si restringe a 1.509,9 punti dal record di 1.543. Il tasso dei titoli a 2 anni è calato al 29,61% dal massimo storico del 30,32%.

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