Clandestini, svolta governo: "Più semplici le espulsioni"
Berlusconi: "Rimpatri migranti, accordo con il Cnt libico. Approvato anche un decreto che "prevede espulsione coattiva irregolari"
Il governo italiano firmerà "probabilmente venerdì" un accordo con il Cnt libico "per poter riportare in Libia" i migranti che arrivano sulle coste del nostro Paese. Lo ha spiegato Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine del Cdm che "ha approvato un decreto che prevede l'espulsione coattiva immediata per i cittadini irregolari". Una vera e propria svolta: è la prima volta infatti che l'espulsione vale anche per i cittadini comunitari. "Questa norma - ha d'altro canto spiegato il ministro degli Interni, Roberto Maroni - è coerente con la direttiva europea, la 38 del 2004, che prevede questa possibilità nel caso il cittadino comunitario non rispetti gli obblighi previsti dalla stessa direttiva". Più tempo nei Cie - Maroni ha descritto il provvedimento che prolunga "il tempo di trattenimento nei Cie da 6 a 18 mesi, attraverso una procedura di garanzia che passa dal giudice di pace". Un tempo necessario per rendere possibile "l'identificazione e la procedura di espulsione". Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri è in linea con le norme Ue perché, come ricorda il ministro, dà "attuazione a due direttive europee". Si trattava di un problema di "interpretazione e noi, nel pieno rispetto della direttiva, abbiamo fornito questa interpretazione", ha aggiunto. Il provvedimento, infatti, sostituisce quello che istituiva il reato di clandestinità, duramente criticato dall'Europa, e consente "di ripristinare l'espulsione coattiva immediata dei clandestini per quelli pericolosi per ordine pubblico e la sicurezza, per quelli già espulsi o che violano misure di garanzie previste dal questore". Lampedusa e Tunisia - Sempre in tema di immigrazione, il premier ha annunciato che "abbiamo varato un decreto di protezione civile per Lampedusa. Ieri abbiamo incontrato il sindaco di Lampedusa, e come promesso oggi abbiamo varato il provvedimento". Sul fronte tunisino, il Cavaliere ha ribadito che "i nostri accordi con il Paese tengono, e non ci sono più immigrati che provengono dalla Tunisia". Ancora su Lampedusa, il Presidente del Consiglio ha annunciato di "aver chiesto di farla diventare una zona franca: anche il Re di Napoli nel 1855 aveva concesso a Lampedusa la possibilità di essere zona franca. Questo sarà un buon elemento di supporto per la richiesta che faremo all'Europa". E secondo Berlusconi "possiamo avere buone speranze di ottenere la zona franca per la posizione geografica di Lampedusa". Ritiro dalla Libia - Nel corso della conferenza stampa, il premier ha toccato anche il tema del ritiro dalla Libia, caro alla Lega Nord e fulcro delle tensioni all'interno della maggioranza. "Il tema - ha però specificato - non è stato affrontato, ma siamo molto attenti allo sviluppo delle azioni militari. Noi siamo entrati nell'alleanza con voto del Parlamento e con l'ok del Capo dello Stato. Siamo lì - ha aggiunto il Cav - e seguiamo l'evolversi della situazione che non vogliamo si trasformi in una palude, e speriamo possa terminare presto con la cessazione dell'attuale regime".