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Clandestini, svolta governo: "Più semplici le espulsioni"

Berlusconi: "Rimpatri migranti, accordo con il Cnt libico. Approvato anche un decreto che "prevede espulsione coattiva irregolari"

Andrea Tempestini
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Il governo italiano firmerà "probabilmente venerdì" un accordo con il Cnt libico "per poter riportare in Libia" i migranti che arrivano sulle coste del nostro Paese. Lo ha spiegato Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine del Cdm che "ha approvato un decreto che prevede l'espulsione coattiva immediata per i cittadini irregolari". Una vera e propria svolta: è la prima volta infatti che l'espulsione vale anche per i cittadini comunitari. "Questa norma - ha d'altro canto spiegato il ministro degli Interni, Roberto Maroni - è coerente con la direttiva europea, la 38 del 2004, che prevede questa possibilità nel caso il cittadino comunitario non rispetti gli obblighi previsti dalla stessa direttiva". Più tempo nei Cie - Maroni ha descritto il provvedimento che prolunga "il tempo di trattenimento nei Cie da 6 a 18 mesi, attraverso una procedura di garanzia che passa dal giudice di pace". Un tempo necessario per rendere possibile "l'identificazione e la procedura di espulsione". Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri è in linea con le norme Ue perché, come ricorda il ministro, dà "attuazione a due direttive europee". Si trattava di un problema di "interpretazione e noi, nel pieno rispetto della direttiva, abbiamo fornito questa interpretazione", ha aggiunto. Il provvedimento, infatti, sostituisce quello che istituiva il reato di clandestinità, duramente criticato dall'Europa, e consente "di ripristinare l'espulsione coattiva immediata dei clandestini per quelli pericolosi per ordine pubblico e la sicurezza, per quelli già espulsi o che violano misure di garanzie previste dal questore".   Lampedusa e Tunisia - Sempre in tema di immigrazione, il premier ha annunciato che "abbiamo varato un decreto di protezione civile per Lampedusa. Ieri abbiamo incontrato il sindaco di Lampedusa, e come promesso oggi abbiamo varato il provvedimento". Sul fronte tunisino, il Cavaliere ha ribadito che "i nostri accordi con il Paese tengono, e non ci sono più immigrati che provengono dalla Tunisia". Ancora su Lampedusa, il Presidente del Consiglio ha annunciato di "aver chiesto di farla diventare una zona franca: anche il Re di Napoli nel 1855 aveva concesso a Lampedusa la possibilità di essere zona franca. Questo sarà un buon elemento di supporto per la richiesta che faremo all'Europa". E secondo Berlusconi "possiamo avere buone speranze di ottenere la zona franca per la posizione geografica di Lampedusa". Ritiro dalla Libia - Nel corso della conferenza stampa, il premier ha toccato anche il tema del ritiro dalla Libia, caro alla Lega Nord e fulcro delle tensioni all'interno della maggioranza. "Il tema - ha però specificato - non è stato affrontato, ma siamo molto attenti allo sviluppo delle azioni militari. Noi siamo entrati nell'alleanza con voto del Parlamento e con l'ok del Capo dello Stato. Siamo lì - ha aggiunto il Cav - e seguiamo l'evolversi della situazione che non vogliamo si trasformi in una palude, e speriamo possa terminare presto con la cessazione dell'attuale regime".

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