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Bossi a Pontida da solo sul palco: deve staccare spina a governo?

Il Cav è sicuro: "Andiamo avanti". La Lega deve uscire dalla maggioranza? / Sondaggio / Lunedì edizione straordinaria di Libero

Andrea Tempestini
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"Non ho paura di nessuno, nemmeno dei giudici. E la maggioranza tiene, assolutamente". Bocciato il referendum sul legittimo impedimento e stretto nella morsa dei giudici, il premier, Silvio Berlusconi, si mostra ottimista a margine del vertice di Palazzo Grazioli. Successivamente, in conferenza stampa, rincara la dose: "Sono convinto che il governo avrà una larga maggioranza in occasione della verifica del 22 giugno" Un'ora dopo, però, gela gli animi Umberto Bossi. Il Seantùr, alla pressante domanda dei cronisti - "Il governo tiene?" - ha risposto con un ambiguo pollice verso. Come a dire "no", con il movimento della mano con cui si condannava a morte uno sconfitto nell'arena, ai tempi degli imperatori nell'antica Roma. Poco dopo, però, è arrivato un chiarimento dal portavoce del leader leghista, che ha precisato: "Quel gesto non era una risposta alla domanda, era rivolto ai giornalisti per dire che non intendeva rispondere ad alcuna domanda". Maroni e Castelli - A far crescere la suspance, poi, ci si è messo anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Seduto accanto al Cavaliere in conferenza stampa, ha risposto ai giornalisti che chiedevano un commento sulla tenuta della maggioranza. Maroni, sornione, ha sorriso. Poi ha messo una mano sul braccio del premier e ha aggiunto: "A Pontida Berlusconi ascolterà attentamente...". Insomma, il governo è in difficoltà. Lo constata anche il viceministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Roberto Castelli. Dal Lussemburgo Castelli ricorda di essere stato "facilissimo profeta", quando prima del referendum aveva previsto che "se avesse perso alle urne, il governo sarebbe stato in difficoltà". Quindi anche il viceministro sposta tutte le attenzioni su Pontida: "Sarà un esame, insieme con i nostri militanti, per rilanciare l'azione della Lega e possibilmente l'azione del governo". La Lega deve staccare la spina? - Pollice verso o meno e possibilmente a parte, l'agenda per la maggioranza è molto fitta: gli snodi cruciali sono due. Il primo in ordine temporale quello di domenica, quando sul prato di Pontida, in provincia di Bergamo, si terrà l'adunata del popolo del Carroccio, mai tanto attesa come quest'anno: basti pensare che il primo militante leghista è arrivato a Pontida giovedì mattina alle 11, con tre giorni di anticipo sul discorso di Bossi. Il punto è che il Carroccio, insieme al Pdl, ha preso due sberle: prima alle amministrative, poi ai referendum. E dal prato in provincia di Bergamo la Lega avanzerà delle pressanti richieste alla maggioranza: dalla fine delle missione in Libia al taglio delle missioni estere; dall'allentamento del patto di stabilità per i comuni virtuosi ai ministeri al nord; dal taglio delle tasse all'allentamento delle ganasce fiscali. Richieste difficili da esaudire ma prioritarie per il futuro politico sia della maggioranza, sia della Lega Nord. Intano la base del Carroccio si mobilita, e Michele Novarina - l'uomo di 60 anni che, bruciando i tempi, è già arrivato a Pontida - spiega: "Ci vuole una scrollata. Bossi dovrebbe guardare meno a Berlusconi e più alla gente. Noi abbiamo un programma e non possiamo più perdere tempo". Ma il signor Michele, ha ancora fiducia nel Carroccio? "Nella Lega sì, un po' meno nei nostri amici". Voi cosa pensate? A Pontida la Lega Nord dovrebbe annunciare l'uscita dalla maggioranza di governo? Votate al sondaggio e fateci sapere la vostra opinione. Libero, lunedì 20 giugno, sarà in edicola con un'edizione straordinaria per raccontare e commentare il raduno leghista  di domenica a Pontida con l'atteso discorso di Bossi:  uno snodo cruciale per il Carroccio e per il governo Parla solo Bossi - Il clima che si respira a Pontida è quello delle grandi occasioni, sia che si tratti della resa dei conti, sia che si tratti del luogo da cui inizierà la riscossa della maggioranza. Ma a dare una connotazione ancor più 'sacrale' all'occasione, l'annuncio che per la prima volta in ventisette edizioni, domenica prossima, l'unico che parlerà dal palco sarà Umberto Bossi. L'intervento del Senatùr è previsto per le 11.30. Fonti parlamentari leghiste hanno spiegato che, prima e dopo, nessun altro si rivolgerà ai militanti. Si tratta di un ordine di scuderia senza precedenti. Non è ancora chiaro come si possa interpretare il segnale: è indice del fatto che i suoi si siano ricompattati attorno al leader storico, oppure è una via poco diplomatica per zittire i dissensi? Verifica in aula - Il secondo appuntamento cruciale sarà il prossimo mercoledì, quando in aula si terrà la verifica parlamentare sulla maggioranza chiesta dal Presidente della Repubblica, anche se resta l'incognita del voto di fiducia. Berlusconi prenderà la parola a Montecitorio alle 11, come era stato stabilito dalla conferenza dei capigruppo. Il nodo da sciogliere è relativo a che cosa farà il governo. Potranno essere comunicazioni, sulle quali è possibile presentare mozioni di fiducia, o una semplice informativa. L'incognita verrà sciolta martedì, al termine della riunione. Se saranno comunicazioni e verrà quindi chiesta la fiducia, le dichiarazioni di voto si terranno a partire dalle 17.40, mentre la chiama inizierà intorno alle 19.

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