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Crisi Grecia: inizia il rimpasto La Ue: "Intervento in 2 tempi"

Atene su orlo della bancarotta: avvicendato il ministro delle Finanze. Olli Rehn: "Per il salvataggio 12 miliardi, poi i privati"

Andrea Tempestini
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In Grecia, il primo ministro George Papandreou prosegue nella sua disperata mediazione per cercare di salvare il Paese. Insieme a lui anche l'Unione europea è impegnata nel disegno di una exit strategy in grado anche di mettere al riparo il Vecchio Continente dalle disastrose conseguenze che potrebbe avere la bancarotta di Atene. Intanto, Papandreou ha annunciato  - al termine di una notte convolusa (in precedenza era arrivata la chiusura dell'opposizione a un governo di unità nazionale) -  che varerà il rimpasto di governo, che poi verrà sottoposto a un voto di fiducia del suo partito e, domenica, del Parlamento. L'obiettivo è sgomberare il campo da ulteriori ostacoli al passaggio del drastico programma di austerity messo a punto per scongiurare il crac, e contro il quale mercoledì si è scatenata la furia dei manifestanti. Secondo quanto si è appreso, Papandreou dovrebbe sostituire il ministro delle Finanze, l'artefice del piano di risanamento, George Papaconstantinou. Rehn: "Doppio intervento dell'Ue"  -  I prossimi giorni saranno "critici" per la stabilità finanziaria dell'eurozona. Lo ha affermato il commissario dell'Unione euoropea agli Affari economici e monetari Olli Rehn, in riferimento alla situazione greca. Per il salvataggio della Grecia ci sarà un intervento in due tempi: domenica prossima bisognerà dare il via libera alla tranche da 12 miliardi, l'11 luglio decidere sulla partecipazione dei privati. Rehn ha così lanciato un appello ai 27 "per superare le attuali divisioni" e aprire "la strada a un accordo sulla strategia a medio termine". "Ciò significherebbe - ha detto ancora il commissario - assicurare il finanziamento del debito greco fino a settembre", mentre le decisioni sul medio termine, ovvero per il 2012-2013, saranno rinviate alla riunione dell'Eurogruppo dell'11 luglio. L'appello di Sarkozy - Della crisi greca ha parlato anche il presidente francese, Nicolas Sarkozy, che ha lanciato un drammatico appello ai Paesi di Eurolandia, che devono "mostrare spirito di responsabilità e rendersi conto della necessità di un compromesso" per trovare una soluzione alla crisi e salvare l'euro. "Quello che oggi ci occorre di più è l'unità - ha spiegato -. Dobbiamo lasciar perdere queste liti nazionali e tornare a un destino comune. Chiedo a tutti di mostrare lo spirito di responsabilità e la capacità di compromesso con i quali abbiamo costruite l'Europa. E' il dovere di tutti - ha concluso - fare ogni cosa possibile per salvaguardare la stabilità dell'euro".

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