Cerca
Logo
Cerca
+

Calcio-marcio: regole, tariffe e il 'foglietto' di Beppegol

Erodiani: "Il bomber ordinò di dare i soldi in anticipo ai calciatori". Replica l'ex laziale: "Sono bugie, non volevo fare il garante"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Esisteva «un tariffario», «un foglietto» con le «tre regole» di Beppe Signori. Lo rivela, nell'interrogatorio davanti al gip, Massimo Erodiani, titolare di una rete di agenzie di scommesse. La prima regola era sulla «la partita che non si doveva abbassare la quota», la seconda «che doveva rimanere anonimo il pagamento ai giocatori sino al giovedì» e l'ultima «il pagamento il giovedì». Erodiani conferma che l'ex Nazionale era divorato dalla passione del gioco: «Signore fece una battuta: io guadagnavo 5 milioni netti a stagione, 2 me ne giocavo a poker». Di Beppegol parla anche Francesco Giannone, il suo commercialista, per dire che aveva scommesso 150mila euro sulle partite. Lui, Signori, qualificatosi come «opinionista tv», ricostruisce l'incontro, il 15 marzo, con Giannone, l'altro commercialista Manlio Bruni e l'ex capitano del Bari, Antonio Bellavista. I tre, racconta Signori, gli dicono: «Abbiamo bisogno, se avresti la possibilità, di contanti». Una garanzia economica che sarebbe servita, secondo loro, a convincere quei giocatori che loro dicevano o millantavano di conoscere, solo ed esclusivamente per far vedere che c'era qualcosa di concreto». Nell'interrogatorio, Signori si è difeso negando d'aver accettato la proposta di fare da garante economico «perché era una cosa illegale». Ma tentenna quando il giudice gli mostra il suo appunto, «il contratto» con gli “zingari”. «No, questo non è mio», smentisce Signori. Per poi rettificare: «Aspetti un attimo, no, è mio perché la scrittura è mia, è quello che avevo scritto». Dopo il primo giorno di libertà, Signori ha descritto, dalla sua casa di Bologna, cosa sta provando: «Sono ottimista, sereno e tranquillo ma provato da questa vicenda». Il fatto che sia indagato non lo spaventa vista la sua «perentoria dichiarazione di completa innocenza». E oggi potrebbe tornare in libertà anche il portiere Marco Paoloni. di Gilberto Bazoli

Dai blog