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Casini: "A sinistra? No grazie. L'ammucchiata ha già fallito"

Il leader Udc respinge le avance di Renzi e D'Alema: "Finirebbe come con Prodi". Riforma "difficile: se seria ne discuteremo"

Giulio Bucchi
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"Renzi è tanto simpatico ma non è ancora Zaratustra". Pier Ferdinando Casini sceglie l'ironia per gelare le proposte indecenti che da sinistra piovono sull'Udc. Il sindaco di Firenze aveva proposto un accordo elettorale con gli ex democrastiani che però avrebbero dovuto perdere per strada Futuro e Libertà. Di riflesso, Casini ha respinto le avance provenienti anche da Massimo D'Alema, che dalle pagine del Messaggero di mercoledì ha pontificato: l'Udc e il Terzo polo "commetterebbeo un grave errore" se dovessero scegliere alle politiche la corsa solitaria. "E spero ancora che non lo facciano. Potrebbero puntare per una ragione tattica ad essere determinanti in Senato e condizionare così la formazione dell'esecutivo". Niente da fare, Casini a sinistra non ci vuole finire. "Non è più possibile solo unirsi contro Berlusconi e poi non riuscire a governare. Questo - ricorda - è stato fatto già con Prodi...". Mentre Pd, Sel e Idv chiedono di ripartire dai temi del referendum, Casini è categorico: "Con quei contenuti non si costruisce un'alternativa a questo governo". Basta buffonate - Per la verità, Pier Ferdinando vuole stare alla larga anche dal centrodestra, almeno in attesa di capire come andrà a finire tra Berlusconi e Bossi. "Tra moglie e merito non mettere il dito, insegna il proverbio". Dopo la battuta, ecco l'analisi: tra Lega e Pdl "c'è una divaricazione di fatto: finchè la crisi del Pdl consentiva alla Lega di crescere era una cosa, ma oggi la crisi del Pdl ha trascinato con sé anche la Lega, per cui ora davanti al Carroccio c'è un problema grande: come non essere trascinato a fondo dal Pdl". Il nodo di questo rapporto è la riforma del fisco. "Mi sembra molto difficile che una riforma così complessa come quella annunciata dal ministro Tremonti si possa fare a costo zero: per ora sono solo chiacchiere, aspettiamo i fatti", avverte Casini. "Il governo deve venire in Parlamento a proporre la riforma e noi siamo disponibili a discuterne se è una cosa seria. Se invece è solo un annuncio, è solo propaganda, noi non ci stiamo". Infine, l'invito a governo e opposizione: "Per riguadagnare il voto degli italiani serve responsabilità e non buffonate. Il rischio è che finiamo come la Grecia e, in quel caso, dovranno venire fuori i nomi dei responsabili. Il messaggio deve essere - ribadisce Casini - di serietà e concretezza, altrimenti con le battute torniamo al teatrino della politica di cui Berlusconi sembra essere il principale attore".

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