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Usa, lo sgambetto a Obama: Libia, Camera blocca i fondi

Approvato un emendamento che vieta l'uso delle finanze per le operazioni militari: una 'vendetta' per le decisioni del presidente

Andrea Tempestini
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La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti si 'vendica' e approva un emendamento che vieta l'utilizzo di fondi per le operazioni militari americane in Libia. I deputati statunitensi hanno approvato il testo con 248 voti a favore e 163 contrari, assestando un duro colpo all'operato dell'amministrazione di Barack Obama, verso cui serpeggia un diffuso malcontento per la decisione, presa in totale autonomia, circa l'inizio delle operazioni militari, che ormai risale allo scorso mese di marzo. L'emendamento varato dalla Camera fa riferimento a una legge del 1973, Legge sui poteri di guerra, che fu redatta per limitare i poteri del presidente sulla partecipazioni ai conflitti. La norma, però, è stata ignorata quasi sistematicamente dai presidenti a stelle e strisce. Fondi congelati - Sempre ieri, nell'ambito della stessa discussione, due Senatori americani hanno presentato un progetto di legge con cui si vuole autorizzare l'amministrazione Usa a trasformare i fondi congelati del leader libico, il Colonnello Muammar Gheddafi, in aiuti umanitari per la popolazione del Paese. Il testo bipartisan è stato presentato dal presidente della Commissione finanziaria del Senato (Tim Johnson, democratico) e dal collega repubblicano, Richard Shelby. La proposta di legge mira a trovare una soluzione alla crisi umanitaria che scuote la Libia: se venisse approvato, il testo autorizzerebbe Obama a confiscare i fondi e gli altri beni del regime congelati dal governo statunitense per poi riutilizzarli conf ini umanitari.

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