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Cesare Battisti ha un incubo: "Ho paura che mi uccidano"

Il terrorista intervistato da un quotidiano dell'estrema sinistra brasiliana: "Basta con le fughe, voltare pagina degli anni '60"

Andrea Tempestini
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Cesare Battisti, dopo la mancata estradizione e il ritorno in libertà, non perde occasione per tacere. Il foglio disposto a raccogliere le sue dichiarazioni è Causa Operaria, quotidiano di partito brasiliano e vicino all'estrema sinistra. Il terrorista rosso, condannato all'ergastolo in Italia per quattro omicidi, ha dichiarato: "Speriamo di poter voltare la pagina degli anni '60 e che tutto possa essere risolto in altro modo, senza vendette tardive". Come dire: non ho saldato il conto con la giustizia e spero che qualcuno non cerchi di farmi pagare il fio in natura. Parole rilasciate da Battisti nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, quando è uscito dal carcere, in risposto alla domanda del giornalista, che gli ha chiesto che significato avesse la sua liberazione. La gioia del terrorista - Il giornale brasiliano di estrema sinistra ha scritto che Battisti, "con evidente gioia e rinnovata speranza, ha detto che non aveva pensato a niente di buono". Battisti ha poi aggiunto: "Ho bisogno di fermarmi un paio di giorni per riscattare la mia vita e cercare di mettere le cose a posto". Secondo quanto dichiarato dal terrorista, l'esperienza di essere libero dopo tanto tempo, "è ancora confusa, ma spero che sia anche la fine di anni di fughe". Tutto suona beffardo, pensando ai familiari delle sue vittime. Ma il terrorista rosso non è nuovo a trovate di questo tipo. D'Alema: "Non so che si può fare" - Sul caso Battisti è tornato a parlare Massimo D'Alema, presidente del Copasir. "Il caso Battisti è un caso grave - ha sottolineato -. E' stato compiuto un errore molto grave dalle autorità brasiliane. Forse il Governo italiano non ha seguito con l'efficacia che sarebbe stata necessaria questa vicenda molto dolorosa". A chi gli ha poi chiesto se quella di Battisti sia o meno una vicenda in qualche modo rimediabile, D'Alema ha risposto: "Non lo so. So che il Governo intende fare ricorso alla corte dell'Aja, che è una cosa certamente giusta. Ma non so se questo avrà effetti concreti, perché purtroppo sono sentenze che hanno un valore puramente di principio ma non hanno una loro esecutività".

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