Gheddafi gioca a scacchi col mondo: "Non ho poteri"
Nuovo video del Raìs con il presidente della Fide. "Lasciare? Non occupo alcuna carica in Libia e non ho nulla a cui rinunciare"
C'è un nuovo video di Gheddafi. Questa volta il colonnello non è ripreso mentre arringa alla folla, ma mentre gioca a scacchi con il presidente della Federazione internazionale di scacchi (Fide), il russo Kirsan Ilyumzhinov. L' incontro, inoltre, si sarebbe "svolto in uno degli edifici amministrativi della capitale", nonostante gli attacchi continui della Nato. Immagini e fatti, questi, che mostrano quanto probabilmente si è lontani dalla fine della guerra e quanto il Raìs sia abile a muovere le sue pedine sullo sullo scacchiere mondiale. Un vero e proprio scacco per la Nato e per le potenze modiali del Gruppo di contatto con la Libia che solo qualche giorno fa, al terzo incontro, avevano ribadito la delegittimazione del potere del colonnello, che pare non avere alcuna intenzione di lasciare. Gheddafi: "Non intendo cedere il potere" - Ilyumzhinov ha dichiarato che Gheddafi "non intende cedere il potere e lasciare la Libia". Questo, sarebbe quanto, gli avrebbe confessato il colonnello. "L'incontro è durato circa due ore, ho giocato a scacchi con Gheddafi - ha dichiarato Ilyumzhinov-, che ha detto che non intende lasciare la Libia sottolineando che è la sua patria, la terra dove sono morti suoi figli e nipoti. Ha anche detto di non capire quale carica dovrebbe lasciare". Sì, perché stando alle dichiarazioni del russo avrebbe detto "Io non sono primo ministro, nè presidente, nè re. Non occupo alcuna carica in Libia. È per questo che non ho nulla a cui rinunciare". Altre vittime - Quattro ribelli libici sono stati uccisi e circa 30 sono rimasti feriti ieri nel corso di combattimenti con le forze di Muammar Gheddafi sul fronte tra Ajdabiya e Brega, nell'est della Libia. Gli Emirati Arabi Uniti hanno riconosciuto il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi come unico rappresentante legittimo del popolo libico. Gli Emirati sono la dodicesima nazione a riconoscerlo.