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Anche Sky contro i furbetti del pallone: "Basta scandali o non compriamo più i diritti"

L'ad Mockridge scrive al Corriere: "Serve discontinuità. La situazione è avvilente, a rischio il patto di fiducia coi tifosi"

Giulio Bucchi
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"Chi ha in mano le sorti e il futuro di questo sport dia un serio e inequivocabile segnale di discontinuità rispetto ad un passato, già fin troppo generoso di scandali e partite truccate. Solo così, un partner come Sky potrà continuare a garantire ai suoi telespettatori lo spettacolo del calcio e, grazie a milioni di famiglie nostre abbonate, assicurare al calcio italiano i due terzi dei suoi introiti complessivi". E' un passaggio della lettera di Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, pubblicata dal Corriere della Sera. "Lo spettacolo che il calcio italiano sta dando in questi giorni fuori dagli stadi con l'ennesimo scandalo è a dir poco avvilente - scrive Mockridge -. Come uomo alla guida di un'azienda che tanto investe e tanto ha investito nello sport più amato dagli italiani, non posso nascondere una forte preoccupazione per l'evidente svilimento e le inevitabili conseguenze economiche che questo comporterà a tutto il mondo del calcio". La televisione "parte integrante" del "patto di fiducia" tra il tifoso e la squadra, "non può accettare che venga meno la condizione che le straordinarie emozioni che una partita di calcio sta regalando, e che i nostri giornalisti raccontano, siano autentiche". SENZA FUTURO - "Proprio per l'autenticità di queste emozioni abbiamo investito in questi anni miliardi di euro per acquisire il diritto a trasmetterle ed è per lo stesso motivo che i nostri abbonati pagano un abbonamento per poterle seguire in diretta. Senza questo circolo virtuoso, che alimenta il sistema calcio garantendo le risorse necessarie ad accrescere la competitività del campionato e la sua spettacolarità, il calcio non ha futuro - scrive l'amministratore delegato di Sky Italia-. E questo è ancora più grave in un Paese come l'Italia in cui il forte e crescente indebitamento delle squadre e l'assenza di investimenti per garantire stadi nuovi e moderni rendono di per sè faticoso lo sviluppo dell'industria del calcio". "In attesa che la magistratura faccia il suo lavoro e finalizzi inchieste che attualmente sono in corso, le reazioni degli organi competenti e di controllo non sembrano al momento sufficienti a tranquillizzare i tanti tifosi e a ribadire la ferma intenzione di voltare definitivamente pagina", osserva ancora Mockridge.

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