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Aldrovandi, la Corte d'appello conferma le pene agli agenti

Il tribunale di Ferrara aveva condannato a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti per l'omicidio colposo del diciottenne

Andrea Tempestini
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La Corte d'Appello di Bologna ha confermato la pena stabilita in primo grado dal tribunale di Ferrara per la morte di Federico Aldovandi. La corte ferrarese aveva condannato i quattro poliziotti - Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri - a tre anni e sei mesi di reclusione con l'accusa di omicidio colposo. La morte - Federico Aldrovandi morì a 18 anni il 25 settembre del 2005. Il decesso avvenne all'alba, dopo che il giovane era stato fermato per un controllo di polizia nei pressi dell'ippodromo di Ferrara. Federico stava tornando a casa in compagnia di alcuni amici dopo aver trascorso la notte a Bologna. I dubbi - Sull'intera vicenda non è mai stata fatta completa chiarezza. Secondo quanto aveva inizialmente ricostruito la Questura, Aldrovandi, nel momento in cui era stato fermato, dava segni di alterazione e dava in escandescenza. Dopo che era stato arrestato svenne, e poi morì prima che arrivassero i soccorsi. Inizialmente si era parlato di un decesso dovuto all'uso di dorga, successivamente di un malore. La madre del ragazzo, da principio, aveva denunciato un pestaggio da parte della polizia. La fotografia - Nel 2006 il quotidiano Liberazione pubblicò una foto sconvolgente che mostrava segni di percosse sul corpo di Federico: il caso venne riaperto. Il giorno in cui fu emessa la sentenza di primo grado, Enzo Pontani, uno degli agenti condannati, aveva dichiarato: "Posso dire che stasera giustizia non è stata fatta. E posso anche dire che io la notte dormo sonni tranquilli, qualcun altro non lo so".

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