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Alemanno e Scilipoti choc: tifano per il quorum

Referendum e sorprese. Per il sindaco "votare è dovere civico". Il responsabile: "Spero nel sì sul legittimo impedimento"

Giulio Bucchi
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Se domenica e lunedì gli italiani si comporteranno come i politici, ci saranno molte sorprese. I quattro quesiti del referendum, infatti, dividono governo e centrodestra. Ufficialmente, la linea è per l'astensione ma i distinguo non mancano. Il botto arriva dal sindaco di Roma Gianni Alemanno: "Io farò il mio dovere di cittadino", spiegando dunque che andrà a votare. Come, rimane un segreto: "Credo che non sia corretto prendere una posizione pubblica". Una polemica velata, dunque, con chi, come il governatore della Puglia Nichi Vendola preme per la vittoria dei sì ("Un voto per la vita contro la morte", ha esagerato il leader Sel) ma pure con il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, suo compagno di partito nel Pdl, che ha ribadito il diritto di non andare alle urne, nonostante l'invito di Benedetto XVI a riflettere sul nucleare e l'ambiente: "Dal Papa - ha spiegato Formigoni - sono arrivate parole di grande saggezza, ma hanno poco a che fare con il referendum". E' a favore del nucleare, e andrà a votare, il sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica, mentre tramite Twitter il ministro del Welfare Maurizio Sacconi segue la linea-Formigoni: "Astenersi è un diritto istituzionale". L'altro ministro, quello della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, ha battezzato il referendum come "quattro imbrogli". La sorpresa maggiore, però, arriva dal responsabile Domenico Scilipoti. E proprio sul quesito più politico, quello sul legittimo impedimento che coinvolge direttamente il premier Silvio Berlusconi: "Mi auguro che il quorum ci sia e sia anche a favore dei sì". Vai allo Speciale Referendum

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