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Epidemia E.coli, Germania: "Causa è in semi di fagioli"

Rimossa allerta su consumo di cetrioli, pomodori e lattuga. Coldiretti: "Mercati hanno perso 417 mln, di cui 100 l'Italia"

Rosa Sirico
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L' E. coli ha origine nei germogli di fagiolo 'mung', in Italia noto come "germoglio di soia".  Ad affermarlo è il Robert Koch Institute.  Via libera quindi al consumo di  "lattuga, cetrioli e pomodori, fanno bene alla salute", ha poi aggiunto Andreas Hensel, presidente dell'Istituto federale per la valutazione dei rischi, altra autorità che sta guidando la caccia al responsabile dell'epidemia. Intanto, la ditta che ha prodotto i germogli incriminati, la Bienenbuettel Gaertnerhof, è stata chiusa giovedì, mentre cresce il bilancio delle vittime dell'epidemia di E. Coli, salito a quota 33.  Da quando a maggio è iniziata l'emergenza, le persone infettate in Germania sono state 2.808. L'Organizzazione mondiale della sanità sostiene che altre 97 persone siano rimaste intossicate in 12 nazioni europee, e tre negli Stati Uniti. In Toscana - Psicosi da batterio killer in Toscana. L'allarmismo delle ultime settimane manda in crisi i produttori di ortaggi denuncia Coldiretti. Ordinativi crollati anche fino al 75% per i cetrioli. Giù anche  insalate, pomodori, carote e altri prodotti del 20%. Reggono invece, le vendite nei mercati di Campagna Amica dove il consumatore finale ha  continuato, nonostante il tam tam mediatico negativo, a "rifugiarsi in queste settimane sicuro di acquistare, insieme a prodotti stagionali e locali, prodotti trasparenti e di provenienza certa". Di qui, la soddisfazione per il "cessato allarme sul consumo di cetrioli, insalate e pomodori crudi da parte delle Germania", anche se rimane l'allarme sui germogli. "Sono pari a 12mila tonnellate, le verdure Made in Italy che negli ultimi 10 giorni non hanno potuto raggiungere la Germania - sottolinea l'organizzazione agricola - a seguito delle disdette degli ordini". "La Germania è il principale mercato di sbocco delle produzioni ortofrutticole Made in Italy con un valore delle esportazioni che solo per verdure e legumi freschi è pari a 460 milioni di euro nel 2010. L'incertezza con cui le autorità tedesche hanno gestito l'emergenza - continua la Coldiretti - sta avendo effetti devastanti sui mercati europei che hanno perso ingiustamente dall'inizio dell'emergenza ben 417 milioni di euro, dei quali almeno 100 in Italia dove sono rimaste invendute 50mila tonnellate di verdure".   

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