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Rai, pluralismo e palinsesti: autunno, salta il Cda

Consiglieri di maggioranza boicottano seduta: manca numero legale e si rinvia. Il nodo da sciogliere è Rai3 "enclave della sinistra"

Rosa Sirico
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Il cda della Rai sui palinsesti autunnali è saltato. Giovedì i consiglieri di maggioranza hanno boicottato la riunione, rendendone necessario il rinvio a lunedì prossimo. Il nodo da sciogliere è soprattuttto la programmazione della terza rete, quella diretta da Paolo Ruffini, e nello specifico il programma di approfondimento politico di Giovanni Floris, Ballarò  - anche se inizialmente pareva che lo scoglio fosse Che tempo che fa di Fabio Fazio. In ballo c'è sempre il problema del pluralismo.  I consiglieri di maggioranza avrebbero chiesto un rinvio per un ulteriore approfondimente ma la richiesta non ha trovato accoglimento e di qui, la scelta di non presentarsi in riunione. Rai3, enclave della sinistra- Rai3 è una "enclave" che è "sempre più separata dal resto dell'offerta aziendale". "Non voglio mandare via Floris, ma ritengo che il format di Ballarò vada cambiato, divenendo più pluralista, più analitico su temi di economia e politica internazionale, e dando spazio a volti nuovi ed interni e non ai soliti esperti". Così il consigliere Rai, Antonio Verro, risponde su alcune voci circolate nel pomeriggio a Viale Mazzini. "La mia critica di fondo al palinsesto autunnale - spiega Verro - è che il pluralismo non è declinato in alcune trasmissioni". Decisione irresponsabile - "Evviva la sincerità: il problema sono Rai3 ed i programmi di Rai3. Dopo Santoro, dunque, via Fazio, Floris, Gabanelli, Dandini, Lucia Annunziata e anche quel bolscevico di Calabresi" commenta Nino Rizzo Nervo. "Attenti, però - avverte - perchè quei 'comunisti impenitenti' portano alla Rai ricavi uguali alla manovra di contenimento per 60 milioni di euro decisa dal direttore generale. Senza quei ricavi la Rai affonda definitivamente. È bene che questo sia chiaro a tutti".

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