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Silvio e la rivoluzione fiscale: "La riforma entro l'estate"

Berlusconi: "Presto varo legge delega per il sistema tributario". Referendum: "Non vado a votare". Approvato il codice antimafia

Andrea Tempestini
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il Codice antimafia. Ora mancano soltanto i decreti attuativi della riforma dei diritti civili, e poi Angelino Alfano, come aveva annunciato, potrà assumere il nuovo incarico di segretario del Pdl. "Continua lo sforzo comune, basato sulle leggi del nostro Stato, di magistrati e forze dell'ordine a una media di otto presunti mafiosi arrestati al giorno e, su 34 pericolosi latitanti, ne sono stati arrestati 32", ha commentato un soddisfatto Silvio Berlusconi. Il codice approvato, ha spiegato, "mette insieme tutte le norme che si sono accumulate in questi ultimi anni". Poi il premier torna sulla questione che negli ultimi giorni ha animato il dibattito politico nella maggioranza, la riforma del fisco: "Siamo d'accordo che il governo varerà la legge delega sulla riforma del fisco prima dell'estate", ha spiegato il premier. "Con Bossi e Tremonti ne abbiamo ripetutamente parlato in termini assolutamente rispettosi e civili", ha continuato.  "Io non mi recherò a votare per i referendum", ha quindi annunciato il premier. "Ci dovrete sopportare" - Il governo va avanti fino al termine della legislatura. Lo dicono in coro il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, presente insieme ad Angelino Alfano alla conferenza stampa che ha seguito il varo del Codice antimafia. L'occasione è arrivata dopo aver parlato dei grandi risultati ottenuti dal governo sul fronte della lotta alle mafie, soprattutto in termini di arresti dei latitanti. Alfano ha affermato: "Per catturarli tutti dobbiamo quindi continuare per altri due anni". E Berlusconi, accanto a lui, ha subito aggiunto: "Nonostante il grande appeal che ha su molti di noi la vita privata, dovrete sopportarci ancora...", ha scherzato rivolgendosi ai giornalisti. Ministeri e verifica parlamentare - "Nel mio partito c'è una assoluta tranquillità", ha assicurato il Cavaliere. "Non c'è alcuna situazione che mi dia il minimo di preoccupazione". Dunque, le cronache che descrivono maldipancia e fibrillazioni in questo o quel settore del Pdl "sono tutte invenzioni di certa stampa". Quindi una battuta sulla questione del trasferimento dei ministeri al nord, che in effetti qualche tensione all'interno della maggioranza l'ha creata. "Non si tratta del trasferimento di ministeri ma di uffici di rappresentanza", ha spiegato Berlusconi. Inoltre è stata fissata la giornata in cui il premier parlerà in aula per la verifica parlamentare sulla maggioranza, chiesta da Giorgio Napolitano. "Non dovrebbe esserci" il voto, ha incalzato il Presidente del Consiglio. "Ma se si dovesse votare, non abbiamo alcun timore. Ne abbiamo già votate 43 di fiducie...". Cinque tomi - Il Codice antimafia viene suddiviso in cinque diversi libri. Il primo riguarda la criminalità organizzata di tipo mafioso; il secondo le misure di prevenzione; il terzo la documentazione antimafia; il quarto le attività informative e investigative nella lotta contro la criminalità organizzata; il quinto le modifiche al codice penale e alla legislazione penale complementare. Le nuove misure legislative, che ora passeranno al vaglio del Parlamento, mirano a riordinare le varie norme anitmafia accumulate negli ultimi anni, con l'obiettivo di rendere più incisiva la lotta al crimine. I beni sequestrati - Con l'approvazione del Codice, il Governo dà attuazione alla legge delega del 13 agosto 2010, che prevedeva l'emanazione di un Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, "con il precipuo compito di effettuare una completa ricognizione delle norme antimafia di natura penale, processuale e amministrativa, nonchè la loro armonizzazione e coordinamente anche con la nuova disciplina dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata".

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