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I 'creativi del referendum'? Zero idee: copiano Obama

Lo spot pro-voto. Parata di personaggi dello spettacolo per 4 sì. Peccato che il filmato sia identico a uno del 2008 pro-Barack/VIDEO

Andrea Tempestini
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Il 7 giugno è comparso sul web uno spot. L'idea è del sito www.iovoto.eu, un portale che riunisce chi sostiene i quattro 'sì' al prossimo referendum. Nella clip si può vedere una carrellata di personaggi del mondo dello spettacolo che fingono di esortare gli elettori a diseratare le urne il 12 e 13 giugno. Nel video fanno capolino Caterina Guzzanti, Carolina Crescentini, Claudia Pandolfi, Danny Mendez, Elio Germano, Ettore Scola, Pietro Sermonti, Sandra Ceccarelli e tanti altri, tutti diretti 'nello spot nello spot' da Paolo Virzì. Ovviamente, il messaggio che vuole trasmettere lo video è esattamente speculare. La 'redenzione' arriva nell'ultima parte della clip. Illuminati d'immenso, i personaggi che popolano lo schermo comprendono: "Dobbiamo andare a votare". Tutto lecito, assolutamente. Fa sorridere, però, che i 'creativi del referendum', di idee, paiono averne meno di zero. Già, perché parlare di plagio, in questo caso, sarebbe addirittura riduttivo. Abbiamo visto cantanti distrutti per aver impresso sui loro spartiti una sequenza di note troppo simile a quella che componeva la melodia di un'altro brano: accusati di plagio - appunto - c'è chi si è cosparso il capo di cenere e chi ha rispedito le accuse al mittente. Bene, nel caso dello spot referendario di www.iovoto.eu, trovare una scusa sarà impresa titanica. La clip, infatti, è ugale, identica, precisa, spiaccicata, un perfetto 'copia&incolla' di un filmato del 2008, quando le 'star' degli Stati Uniti si mobilitarono per spingere Barack Obama alla Casa Bianca. Nella campagna a stelle e strisce - "5 friend" - comparivano celebrità di Hollywood: Leonardo di Caprio, Dustin Hoffman, Curtney Cox, Benicio del Toro, Ashton Kutcher e tanti altri, tutti diretti da Steven Spielberg. Un totale di una trentina di divi. Il meccanismo narrativo è esattamente identico a quello rubato dall'omologo italiano. Tutti a dire "don't vote", non votate, per poi cambiare idea sul finale. I 'creativi del referendum' hanno copiato anche lo sfondo su cui muovono i protagonisti. Uno sfondo bianco: non si sono sforzati troppo, insomma. Qualcosa di più 'creativo' potevano proprio cavarlo dal cilindro. Ma l'italico spot ha copiato pure battute, tempi registici, le incursioni dei protagonisti e quelle del 'finto-regista' Virzì (o Spielberg?). Guardare per credere. Guarda lo spot originale... ...e il plagio dei 'creativi del referendum'

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