Cerca
Cerca
+

Mara, in diretta senza Sposini: "Piango ogni giorno, lo aspetto"

La Venier si confessa: "Con Lamberto un rapporto unico. Noi la coppia più bella della tv. Su sua salute sono ottimista"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Mara Venier è appena uscita dal mese più difficile della sua carriera. E forse della vita. Dal 29 aprile scorso, il suo partner alla “Vita in diretta”, Lamberto Sposini, dopo un grave malore è ricoverato in ospedale e lei si è trovata sulle spalle tutta la responsabilità del programma. Con rigore e quella sobrietà che le consigliava Lamberto, ma con il cuore dilaniato, è andata avanti. Venerdì scorso, salutando il pubblico di Raiuno, le è scesa una lacrima. «Ho pianto per un mese, tranne quando andavo in onda», ci confessa. E pensare, come i rapporti più speciali, anche il loro era iniziato con qualche perplessità... Si parlava di dissapori. «Le racconto tutto. All'inizio della stagione dovevo condurre “La prova del cuoco”. Era cosa certa. Poi la Clerici ha fatto un grande Sanremo e ci teneva a tornare ai fornelli. Mauro Mazza, direttore di Raiuno, mi ha proposto “La vita in diretta”. Ho fatto i salti di gioia. Quello del pomeriggio è il mio pubblico. Sposini non doveva esserci, si era parlato di un altro giornalista. Quando ho saputo che dovevamo condurre insieme ero diffidente: dovevo entrare in quello che era il programma di un altro, e l'ho fatto in punta di piedi». Eravate soltanto conoscenti? «Sì, non amici. Pensi, anni fa vivevamo nello stesso palazzo a Campo de' Fiori. Stesse scale. Io stavo al secondo piano, Lamberto al terzo. Avevamo rapporti di vicinato. Anzi... Io ero da poco “scapola”, mi ero separata da Renzo (Arbore, ndr) e c'era un gran via-vai di gente da me, anche uomini». Mara ride. «Cercavo di depistare i vicini: dicevo che tutta quella gente andava da Sposini!». E poi se l'è trovato come partner. «Smentendo tutti, abbiamo creato un rapporto unico. Di amicizia e complicità. E fisico: eravamo sempre abbracciati. Io gli appiccicavo il lucidalabbra ovunque, quello coi brillantini. Me lo baciavo tutto. Lui ride con me, l'ho cambiato. Si diverte, c'è un alchimia perfetta. Siamo la coppia più bella della tv». Non è che c'è più di una semplice amicizia...? «Ah ah! Io sono fuori target. Qualcuno si è chiesto se mio marito Nicola (Carraro, ndr) fosse geloso. Non è vero: adora  Lamberto, veniva a casa nostra a cucinare l'amatriciana, passavamo belle serate». Poi, nel giorno del matrimonio di Kate e William, il dramma. «La mattina ci siamo visti al bar. Ridevamo. Avevamo grandi progetti insieme. Mi hanno proposto una cosa e io ho detto: “Mai senza Lamberto!”. E lui: “Mara, smettila di rompere le scatole”. Ci chiamavamo “amore”. “Hai dormito questa notte, amore?”, gli ho chiesto. Erano giorni che non dormiva bene. “Amore, hai dormito?”. Lui non ha risposto. È stato male, e l'hanno portato in ospedale». Come sta ora? «I medici sono positivi. Ogni giorno sta meglio. Bisogna essere ottimisti. Io lo aspetto alla “Vita in diretta”, lo aspetterò sempre». È vero che due giorni prima del malore, Lamberto ha sofferto molto per la morte del suo gatto? «Sì, si chiamava Rocco. Per lui è stato un dramma. Infatti quel giorno avevamo un servizio sui gatti a cui lui teneva tantissimo». Ci racconti un momento bello vissuto con Sposini. «Durante Sanremo. Eravamo in una pausa. Scherzavamo. Diceva: “Dai, Nicola è geloso”. E io “No, suo figlio è geloso”. Pensavamo che nessuno ci sentisse invece appena è iniziato il collegamento con Morandi, Gianni ci ha preso in giro: “Mara, sono geloso anche io”. Abbiamo riso alle lacrime». È stata dura condurre da sola? «Molto. Sono stata io a non voler che nessuno sostituisse Sposini. Il senso di solitudine era tanto. Ad ogni risultato d'ascolto positivo, pensavo a lui, al successo che abbiamo ottenuto. “La Vita in diretta” è il programma leader del pomeriggio. Nazional-popolare con orgoglio. La gente ci segue perché ci vuole bene. Mi sono dovuta occupare anche di cronaca nera, che non è il mio forte. Mi hanno aiutato gli inviati. Ho imparato da Lamberto. Prima di andare in onda mi diceva: “Sobrietà”. Aveva il terrore che mi buttassi su un ospite!». A proposito di cronaca, i media hanno creato troppa morbosità intorno ai casi più cruenti? «In alcuni casi sì.  Noi non inseguiamo gli ascolti: abbiamo chiuso con il record senza parlare di delitti. È vero che ci sono stati tre casi molto importanti: Sarah, Yara e Melania. Io sono sensibile. Dopo la puntata su Avetrana mi sono sognata che Sabrina me strangolà... Sa, io non leggo i gialli, sto male». Adesso andrà in vacanza? «A luglio. Stasera (ieri, lunedì 30 maggio, ndr) ho presentato la “Partita del cuore”, domani si discute di un numero zero per un nuovo programma autunnale. C'è un progetto di entrare nella domenica di Raiuno con una striscia della “Vita in diretta”. Ma senza Lamberto... Vediamo». intervista di Alessandra Menzani

Dai blog