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Silvio in trincea. Resiste: "Una crisi? Nemmeno per idea"

Berlusconi a Napoli per chiudere campagna di Lettieri. Stoccata a De Magistris: "Ha mandato innocenti a processo". E se Pdl perde a Milano? "Il governo resta solido"

Andrea Tempestini
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«Affidereste la vostra città a uno che non sa gestire né un'edicola né una bancarella di cozze?». Dal contratto con gli italiani, al foglietto per i napoletani. Per tirare la volata a Gianni Lettieri, candidato del centrodestra a Napoli, Silvio Berlusconi si è fatto un viaggio da Deauville, dov'era per il G8. Dalla Francia al Vesuvio, nel senso dell'hotel che si affaccia su Castel Dell'Ovo, e poi a piazza del Plebiscito per la serata evento che ha chiuso la campagna elettorale nel capoluogo partenopeo. Il Cav tira la volata a Lettieri: guarda il video su LiberoTv  Il premier sul palco con Gigi D'Alessio, che ai napoletani non poteva dire di no e del resto stavolta giocava in casa, non come a Milano.Tanti applausi e qualche fischio, ma niente in confronto al boato che ha accompagnato le parole del patron del Milan quando ha annunciato che i rossoneri non compreranno Hamsik. «Il campione di casa non si tocca». Berlusconi ha estratto dalla tasca un foglietto bianco con le domande ai napoletani e ha attaccato. Come può un ex magistrato, quale Luigi De Magistris, «che è famoso per avere mandato a processo degli innocenti», amministrare Napoli? Alla fine, show con Lettieri e D'Alessio a cantare ‘O sordato nnamurato.   Appena arrivato in città, il Cavaliere ha tranquillizzato sulla tenuta dell'esecutivo. «Escludo la crisi in modo categorico», ha detto parlando ad alcune emittenti locali. «Se anche dovesse andare male a Napoli e a Milano, il governo non cadrà». Una rassicurazione giunta nel giorno dell'agguato ai nostri soldati in Libano, con la Lega a premere per la fine delle missioni all'estero, come era già avvenuto per l'intervento militare in Libia. Nessun problema per il premier, che ha ricordato la recente fiducia ottenuta alla Camera. «La maggioranza, nonostante la diaspora di Fini e Casini, è numericamente inferiore ma politicamente più coesa. Il governo nei prossimi giorni realizzerà le riforme: quella del fisco, la giustizia e la riforma dell'architettura dello Stato».   In quanto agli obiettivi per il territorio napoletano, Berlusconi è tornato a ribadire che è pronto il provvedimento per dire stop agli abbattimenti delle case abusive: «Stiamo per varare un decreto per fermare fino alla fine dell'anno gli abbattimenti, sospenderemo le demolizioni in modo da valutare i casi di necessità e quelli speculativi».  Un provvedimento che dovrebbe passare nel prossimo Consiglio dei ministri. In quanto al futuro sindaco, se sarà del centrodestra, cioè Lettieri, per Napoli ci sarà una legge speciale, che le consenta di risolvere i problemi storici come la piaga dei rifiuti. Nessuna soluzione se a palazzo San Giacomo verrà eletto De Magistris, «un demagogo che parla di cose che non conosce».   La presenza del leader del Pdl per la fine della campagna napoletana è stata vista come un segnale positivo nel clan di Lettieri, anche se i sondaggi danno cifre sempre diverse sull'esito della sfida per il dopo Jervolino. Di sicuro, come a Milano, non sono mancati i veleni. Botta e risposta dei duellanti a suon di denunce ed esposti in procura sul voto di scambio, con il comitato elettorale di Lettieri semidistrutto da un incendio doloso («Siamo tornati agli anni di piombo, De Magistris è moralmente responsabile», ha dichiarato l'imprenditore pidiellino). E la sinistra a insinuare che sia stata tutta una mossa orchestrata  dai “nemici”. «A Napoli abbiamo assistito a una violenza da centri sociali», ha attaccato il capo del governo. Sul palco di De Magistris i big dell'Idv e di Sel, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola, a dichiarare: «Berlusconi è sul viale del tramonto». di Brunella Bolloli

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