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La strategia di Pisapia: evitare il confronto

Giuliano non si presenta al faccia a faccia con la Moratti ma parla in videochat al Corriere. Letizia: "Avrei chiesto scusa". Lui promette: "Non aumenteremo l'Ici"

Giulio Bucchi
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Giuliano Pisapia evita il confronto. Chi è in vantaggio, insegnano i manuali di strategia politica, ha tutto l'interesse a svicolare, per non essere messo all'angolo. Ed è quello che farà il candidato del centrosinistra, che era atteso in mattinata a Sky Tg24 per il confronto diretto con Letizia Moratti. Ma il direttore di Sky Tg24 Emilio Carelli ha avvisato: "Pisapia non sarà in studio". Come promesso, peraltro, visto che mercoledì il portavoce del candidato sindaco aveva definito il campo di Sky "un campo squalificato" dopo il precedente della vigilia del primo turno. "Ce ne dispiace molto, non è così", ha tagliato corto Carelli presentando la tribuna politica in un clima surreale. Da una parte la Moratti, dall'altra una poltrona vuota. Mentre sul Corriere.it Pisapia partecipava alla videochat con gli elettori, da solo. NO AI CAMPI ROM - "Mi dispiace che questa poltrona vuota: ero disponibile a chiedere scusa per le modalità perché era finito il tempo. Mi dispiace, davvero". Inizia così l'intervista alla Moratti, che torna sulla questione "furto d'auto". Poi è subito programma. Innanzitutto, i rom: "In questi anni abbiamo lavorato per alleggerire in maniera significativa i rom, parlando di clandestini e irregolari. Saremo rigorosi, chiuderemo i campi irregolari. Mentre Pisapia dovrebbe spiegare cosa significa questa politica dell'autocostruzione delle case da parte dei rom". Quindi il capitolo Moschea: "In un momento in cui il terrorismo e l'instabilità del mondo islamico è un pericolo per tutti - spiega la Moratti - credo che senza regole chiare e un accordo col governo sarebbe inopportuno pensare a una grande moschea a Milano, perché si potrebbero riversare qui da tutta Italia islamici non controllati". "Siamo per la libertà di culto - conclude il sindaco uscente - ma deve essere conciliata con la sicurezza, punto importante del nostro programma". Bocche cucite su chi sarò il vice-sindaco ("Lo dirò ma non oggi"), mentre "nella mia giunta ci sarà un numero significativo di donne". Infine, un tema cruciale: la viabilità. "L'Ecopass ha innanzitutto fatto rinnovare il parco veicoli dei milanesi. Noi lo toglieremo per chi abita in città ma lo lasceremo per i non residenti", una mossa che nelle previsioni della Moratti porterà nelle casse del Comune 3 milioni di euro da investire nel rinnovo del parco caldaie e nel teleriscaldamento. "COLTELLATA ALLE SPALLE" - Nel frattempo, Pisapia era in via Solferino per la videochat con i lettori del Corriere della Sera. Ma il candidato della sinistra rifiuta l'etichetta di 'fuggitivo'. "Se c'è qualcuno che è sfuggito è lei", ha sottolineato ricordando che, prima del primo turno, sia stato il sindaco uscente a rifiutare sette confronti in tv. E riguardo alle scuse, ha parlato di "una coltellata alle spalle che è inaccettabile per un candidato sindaco e ancora di più per una persona che si ricandida a sindaco di Milano". "Ho aspettato le scuse, che non sono arrivate - ha proseguito -: vanno fatte di persona, non davanti alle telecamere". Sul programma, l'avvocato assicura che non c'è da parte sua l'intenzione di aumentare l'Ici: "Abbiamo studiato il bilancio del Comune, cercato di individuare gli sprechi, ma ciò che è sicuro è che non bisognerà aumentare l'Ici". Poi via alle promesse: "Abbonamenti gratuiti ai mezzi pubblici per gli over 65, un piano immediato di piste e corsie ciclabili, la commissione antimafia". Sulle 'quote rosa' in giunta, Pisapia è un po' più preciso della rivale: "L'impegno è di portare il 50% di donne". La composizione è invece ancora top secret: "Non ho fatto nomi finora perché se sarò eletto avrò più autonomia dopo aver ascoltato tutti in questi mesi e sceglierò sulla base di competenze e onestà". SGAMBETTO IN FAMIGLIA - In fondo, Pisapia può essere già soddisfatto così perché dalla sua parte ora ci sono anche i radical-chic e i grandi industriali. Strano per un candidato di sinistra, ma tant'è. Massimo Moratti, sì, proprio il cognato di Letizia e patron dell'Inter, l'ha incoronato come l'uomo che incarna "la voglia di cambiamento" e interpreta "idee nuove, trasmette passione e sa entrare in sintonia con la gente". Al Corriere della Sera, il presidente nerazzurro fa lo sgambetto alla parente acquisita: "Giuliano mi sembra una persona perbene, si rivolge a tutti e incarna i valori e la tradizione della borghesia milanese. La sua natura non lo porta a posizioni estreme". E Cesare Romiti, ex numero uno Fiat e grande vecchio del capitalismo italiano (più o meno di successo) lo esalta in un'intervista a Repubblica: "Giuliano è il prototipo vivente del moderato. Un signore per bene, educato, gentile, pieno di cortesia, colto". Per la verità, Romiti blandisce anche Letizia, "donna seria, ambiziosa, dedita al lavoro" ma "vittima, più lei di Pisapia, del suo entourage e di tensioni fortissime tra i partiti". Alla fine, per il presidente della Fondazione Italia-Cina, si è trattato della "peggiore campagna elettorale che abbia mai visto, siamo di fronte a un imbarbarimento della politica. Ma i milanesi hanno reagito, hanno dimostrato che non intendono farsi umiliare da battaglie di questo tipo".

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