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Pdl, "Candidati deboli". E' giallo su parole del Cav

Berlusconi fa autocritica ma Bonaiuti smentisce: "Tutto falso". Il premier: "Primo turno? Non così male, restiamo partito più forte d'Europa"

Giulio Bucchi
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Troppo peso politico e qualche candidatura 'leggera'. Questi, secondo Silvio Berlusconi, i motivi dei risultati deludenti del centrodestra al primo turno delle elezioni amministrative. Non una dichiarazione ufficiale, semmai un'indiscrezione ma sufficiente a creare imbarazzo negli ambienti del centrodestra. Parlare di candidati deboli, infatti, non è ammissione da poco. E infatti Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, si è affrettato a smentire. Quelle parole, sottolinea, "non sono vere, è sbagliato". OTTIMISMO - Nel faccia a faccia coi fedelissimi dell'ufficio di presidenza del Pdl a Palazzo Grazioli, il premier non è parso però affatto rassegnato in vista dei ballottaggi del 29 e 30 maggio: "Il Pdl resta il partito più forte in Europa dopo le elezioni di medio termine", avrebbe detto, per poi ricordare il successo di martedì a Montecitorio con la fiducia sul Dl omnibus: "La maggioranza è rafforzata e più coesa ed ora dobbiamo fare le riforme promesse ai cittadini, a partire da quella del fisco in modo che non ci siano più vessazioni per i cittadini - ha incoraggiato il premier, citando Tremonti -, è ora di dire basta alle "ganasce fiscali". Ballottaggi o meno, "ci aspettano due anni di lavoro fantastici". Insomma, Berlusconi guarda avanti ripartendo però dagli errori commessi in queste ultime settimane. VOTO LOCALE - "Molto del risultato che si è ottenuto alle elezioni amministrative è dipeso dalla scelta dei candidati", avrebbe ammesso il premier. Inevitabile pensare alle scelte, discusse o poco condivise, di Coppola a Torino, Bernardini a Bologna o la stessa Moratti, accolta con freddezza dal Carroccio. L'autocritica, però, coinvolge non solo la tattica ma la stessa strategia. Quella, cioè, di caricare di peso politico un voto che rimaneva comunque locale. Appurati gli errori, non resta che combattere per il ballottaggio, perché "sare le città in mano all'estrema sinistra è una follia". L'impegno, dunque, è totale: "Siamo in campo per restarci". E la sinistra non deve cantare vittoria con troppo anticipo. "I risultati del primo turno - carica Berlusconi - non sono andati così male come è stato dipinto da certa stampa e soprattutto dall'opposizione, che ha dichiarato una vittoria che non c'è". DOCUMENTO UFFICIALE - Successivamente è stato distribuito il documento finale dell'Ufficio di Presidenza del Pdl, che oltre a ribadire l'impegno a portare a termine le riforme a e a sottolineare i "milioni di consensi che gli elettori continuano ad indirizzarci", per quel che riguarda i ballottaggi sottolinea: "Nei prossimi giorni si decidono i destini di grandi e piccole città del nostro Paese. La scelta è fra il buongoverno e la rigorosa amministrazione del centrodestra, oppure la sinistra delle tasse e dei centri sociali, la sinistra nemica della sicurezza e dello sviluppo. In questo momento così importante e delicato rivolgiamo un appello a tutti gli elettori perchè affidino il futuro dei comuni e delle province a chi difende i loro interessi, i loro diritti e la loro libertà". 

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