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Fiat, Chrysler ha saldato il debito. Plauso di Obama

Restituiti i 7,6 miliardi di dollari. Marchionne: "Sei anni di anticipo". Barack: "Pietra miliare" Ora il Lingotto punta al 51% di casa di Detroit

Andrea Tempestini
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Si attendeva soltanto l'annuncio, che puntualmente è arrivato: sono stati restituiti i 7,6 miliardi di dollari prestati dai governi americani e canadesi alla Chrysler. "Meno di due anni fa ci eravamo impegnati a ripagare i contribuenti americani e canadesi, oggi possiamo dire di aver manetuto quella promessa", ha sottolineato con enfasi il risultato l'amministratore delegato di Chrysler e Fiat, Sergio Marchionne. "SEI ANNI DI ANTICIPO" - Una nota della società informa che il rimborso segue il completamento dell'ultima operazione di rifinanziamento. Il prestito originale "è stato restituito, completamente, con oltre sei anni d'anticipo rispetto alle scadenze". "I prestiti ci hanno dato una rara seconda opportunità per dimostrare ciò che le persone di quest'azienda possono fare. Saremo per sempre grati a coloro che sono intervenuti e hanno permesso a Chrysler di affermarsi nuovamente come casa automobilistica solida e in grado di stare in piedi da sola", ha aggiunto Marchionne. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha applaudito l'operazione: secondo il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, Obama ha definito il saldo del prestito "una pietra miliare". CONTINUA LA SCALATA - Ora il grande obiettivo dichiarato del Lingotto - raggiungere il 51% di Chrysler - è più vicino. La scalata è partita dall'iniziale 20%, con la possibilità di arrivare, attraverso tre successive acquisizioni, al 35 per cento. Le operazioni (in tranche pari al 5%) sono state possibili dopo il conseguimento di alcuni obiettivi: finora ne sono stati raggiunti due, che hanno portato al 30% la partecipazione di Fiat nella casa di Detroit. Nel frattempo è stata anche esercitata, con un pagamento pari a circa 1,3 miliardi di dollari, l'opzione di acquisto del 16% che sarebbe stata possibile soltanto dopo il rimborso del debito alle casse statunitensi. IL TERZO OBIETTIVO - La prossima mossa del Lingotto coinciderà con l'acquisizione dell'ultima quota del 5%, mentre il gruppo torinese arriverà al fatidico 51% quando sarà raggiunto il terzo obiettivo, ossia la produzione negli Stati Uniti di un'automobile su una piattaforma Fiat che offra prestazioni di almeno 40 miglia per gallone. Secondo i vertici di Fiat, la tecnologia sarà disponibile entro la fine del 2011.

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