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Ministeri a Milano, è alta tensione tra Senatùr e Pdl

Idea decentramento, Roma insorge contro Bossi. C'e in prima linea Alemanno. Poi Formigoni: botta e risposta

Andrea Tempestini
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Lo scontro all'interno della maggioranza, ora, si gioca sui ministeri. Silvio Berlusconi spiega: "Arriveranno probabilmente dei diparimenti" al nord. "Ci sono già a Milano dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico - ha sottolineato il Cavaliere -. Penso che non ci sia nessuna difficoltà a che alcuni ministeri possano venire a Napoli e in altre città anche del Sud, e che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino le situazione". La discussione riguarda l'obiettivo di Umberto Bossi, portare dei dicasteri nel suo nord, una mossa con cui tirare la volata a Letizia Moratti nei ballottaggi milanesi. "BERLUSCONI E' D'ACCORDO" - Il Seantùr, da par suo, ha confermato che "Berlusconi è d'accordo. I ministeri verranno". Sul voto a Milano ha poi aggiunto: "Bisogna andare in cabina elettorale e votare bene, non possiamo tagliarci le balle con Pisapia. Oggi Milano dimostra se è o non è una capitale, perché se si riempie di zingari è un crimine contro i milanesi e tutta la Lombardia". Parole sposate e rafforzate dal ministro Roberto Calderoli, che ha aggiunto: "Io sono abituato che nel Pdl decide Berlusconi, e li chi ha detto di sì. A me basta". INSORGE ALEMANNO - Ma, come detto, nella maggioranza è polemica sulla questione ministeri. Il più duro è il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, secondo il quale spostare i ministeri dalla Capitale rimbetterebbe "in discussione ogni equilibrio e ogni intesa. A Bossi rispondo: l'unica parola data che conta èm quella nei confronti degli elettori. Nel programma elettorale del centrodestra - ha aggiunto - non è mai stato inserito lo spostamento dei ministeri. Quindi compiere questo atto, tra l'altro senza neppure un voto parlamentare, sarebbe una violazione del mandato elettorale. Quindi Alemanno, insieme alla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha chiesto un incontro urgente al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per avere chiarimenti in merito alla ipotesi dei ministeri. FORMIGONI: "ALTRE PRIORITA'" - Anche il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, sotrce il naso quando sente parlare dello spostamento dei dicasteri: "Qualche vantaggio lo porterebbe, ma mi sembra molto complesso da realizzare. E poi non è la richiesta più pressante dei nostri imprenditori e dei nostri ceti produttivi". Dura la replica di Bossi: "Formigoni è presidente della Lombardia per i voti della Lega, almeno stia zitto. Però non ci credo che dica no ai ministeri in Lombardia, perché si tratta di un mucchio di soldi e Milano ci guadagnerebe troppo perché lui possa permettersi di dire di no".

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