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Dsk si arrende e il giudice lo lascia libero su cauzione

Strauss-Kahn lascia il Fmi. Poi il tribunale di New York lo incrimina per stupro ma quindi lo scarcera dietro una cauzione milionaria

Andrea Tempestini
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Dominique Strauss-Kahn lascia il Fondo Monetario Internazionale, e come d'incanto riesce a ottenere gli arresti domiciliari grazie al pagamento di una cauzione record da sei milioni di dollari in totale. Il gran giurì della Corte Penale di New York ha formalmente deciso di incriminarlo e quindi processarlo, ma ora il politico francese potrà trascorrere l'attesa a casa della figlia Camille nella stessa città, controllato 24 ore su 24 tramite un braccialetto elettronico. I suoi avvocati non si sono lasciati sfuggire l'occasione per avanzare una nuova richiesta di scarcerazione, dopo che perfino il presidente Obama è intervenuto perché l'ex ministro si facesse da parte e le sue dimissioni fossero ormai diventate improcrastinabili.    «È con infinita tristezza che oggi mi sento costretto a presentare al Consiglio Esecutivo le dimissioni dal mio incarico di direttore operativo del Fondo», ha scritto nella lettera d'addio Strauss-Kahn, che così facendo ha voluto proteggere l'istituzione «che ho servito con onore e dedizione».  Strauss-Kahn continua comunque a respingere le accuse  di tentato stupro, sodomia e sequestro di secondo grado ai danni della cameriera trentaduenne dell'hotel Sofitel di Manhattan, e anzi per provare «la mia innocenza voglio spendere tutte le mie forze, tutto il mio tempo e tutte le mie energie». Le stesse energie che vuole ritrovare per stare di fianco alle persone della sua vita, la  moglie, arrivata in giornata a New York, «che amo più di ogni altra cosa» i figli, la famiglia e gli amici. Ma man mano che passano i giorni si delinea però un profilo  inaspettato di Strauss-Kahn, almeno per quanti non lo conoscessero da vicino, ma del quale si vociferava e in un certo senso ci si approfittava. Marine Le Pen,  presidente del Fronte Nazionale, accusa il presidente Nicolas Sarkozy e il Partito Socialista (Ps) di aver chiuso gli occhi sui vizi «quasi-patologici» dell'economista. «L'insieme della classe politica e dei giornalisti mormorava non tanto sul comportamento di seduttore incorreggibile ma sul comportamento di molestatore di Dominique Strauss-Kahn e alcuni suoi avversari politici sapevano che questo comportamento quasi patologico poteva essere un vantaggio per loro in vista della campagna per le elezioni presidenziali». Tra i «vizi patologici» ci sarebbe anche quello delle escort che Dominique Strauss-Kahn avrebbe frequentato ogni qualvolta si recasse a New York. Lo rivela una delle più note maitresse di Manhattan, Kristin Davis, incarcerata nel 2008 a seguito dello scandalo che coinvolse anche l'ex governatore di New York Eliot Spitzer. Secondo quanto riferisce il Times, Strauss-Kahn si sarebbe servito del servizio di escort della Davis almeno in due occasioni nel 2006. In una dichiarazione giurata la Davis afferma che Strauss-Kahn la chiamò nel gennaio del 2006 per richiedere i servizi di una ragazza «tipicamente americana» e che pagò 1.200 dollari all'ora per due ore di prestazione. «Pagò in contanti», afferma la donna, aggiungendo che «la prima ragazza che gli mandai riferì che era stato aggressivo e quindi non volle più tornare da lui». «Vizi patologici» che l'America più bigotta, risvegliatasi in una città che è sempre stato il simbolo del contrario, identifica ora con lo “straniero”. I «depravati» che commettono «crimini passionali» a New York, scrive il New York Post, hanno un tratto distintivo: sono «stranieri, decadenti, maleodoranti e dementi. Adesso basta! Dobbiamo sbarazzarci di questi bastardi». Ma ci sono anche i diplomatici ed i dirigenti stranieri che «hanno corrotto» la Grande Mela, perchè «non hanno alcun rispetto per i valori americani». di Carlo Nicolato

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