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Imperia, arrestato il presidente del tribunale

Scattano le manette per Boccalatte: l'accusa è quella di corruzione. Gli inquirenti: "Ha concesso scontri di pena e favori a criminali locali"

Andrea Tempestini
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I Carabinieri del comando provinciale di Imperia, su disposizione della Procura di Torino, hanno arrestato il presidente del tribunale locale, Gianfranco Boccalatte. Il magistrato era accusato di corruzione nell'ambito di un'inchiesta che, alla fine di gennaio, aveva fatto scattare le manette per il suo autista, Giuseppe Fasolo. LE ACCUSE - In aspettativa dal servizio e in attesa di un trasferimento a Firenze che gli era stato recentemente concesso, Boccalatte era accusato di aver concesso degli sconti di pena, nonché altri favori, ad esponenti della criminalità organizzata ligure. Sempre nell'ambito della medesima inchiesta, nella mattinata di giovedì i carabinieri hanno arrestato anche due pregiudicati per il reato di millantato credito. GLI ARRESTI - Oltre al Presidente del tribunale, il Gip di Torino ha emesso un'ordinanza di custoda cauterlare anche per due calabresi ritenuti vicini alla malavita, i quali avrebbero beneficiato, secondo quanto emerge dal quadro accusatorio, dei favori del giudice e dell'autista. In particolare il giudice avrebbe concesso misure di prevenzione attenuate. I due calabresi, secondo gli inquirenti, non sarebbero però gli unici ad aver goduto dei favori di Boccalatte, ma al momento non risultatno i nomi di altre persone nel registro degli indagati. RUOLO DELL'AUTISTA - Il Gip di Torino ha emesso un ordine di arresto anche per l'autista del presidente, Giuseppe Fasolo, che però si trovava già in cella: l'ordinanza gli è stata notificata in carcere. Dalla ricostruzione degli inquirenti, sembra che Fasolo avesse il ruolo di intermediario tra le persone legate alla malavita e il giudice che poi avrebbe deciso sulle loro sorti. Sarebbe stato lo stesso autista a garantire ai criminali, tramite l'intercessione del giudice, che avrebbero ottenuto trattamenti di favore.

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