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Bossi: "Niente crisi ma non andremo a fondo con il Pdl"

E il leader leghista sembra il solo a stare con la Moratti: "Sbagliata la campagna, ma ora vinceremo". Salvini: "Noi non siamo di destra"

Giulio Bucchi
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Umberto Bossi si diverte a fare la Sibilla. A rassicurare e inquietare il Pdl in pochi secondi. A tenere banco, come naturale, la questione-Milano, tra autocritiche, stilettate e proclami. A Montecitorio, assediato dai giornalisti, il senatùr assicura: "Crisi? Non fatevi illusioni...". Tutto tranquillo, anche in caso di sconfitta di Letizia Moratti? No, perché il leader leghista incalza: "Non ci faremo trascinare a fondo". Sottinteso: dal Pdl. E Matteo Salvini, uno che a Milano conta, rincara la dose: "La Lega non è di destra, con il Pdl è un matrimonio d'interesse". Non il modo migliore per sigillare la tregua politica nella maggioranza. NIENTE CRISI - "E' stata sbagliata la campagna elettorale", commenta Bossi, che però è forse l'unico a credere ancora alla vittoria della Moratti, scaricata da una gran fetta del Pdl. "Abbiamo perso al primo turno, ma al ballottaggio vinceremo". La conferma del fatto che i rapporti con Berlusconi non siano ancora serenissimi arriva dalla risposta a chi gli chiede se abbia sentito il premier da lunedì: "Ancora no". L'aria di tensione rimane, dunque, anche se pure Roberto Maroni cerca di placare i venti di tempesta. Secondo alcuni, Bossi avrebbe parlato di uno sganciamento del Carroccio da Berlusconi in caso di sconfitta del centrodestra nel ballottaggio di Milano il 29 e 30 maggio. "L'ho letto anche io - ha detto il ministro degli Interni a margine di un convegno al Cnel - ma io ho parlato con Bossi e non mi risulta abbia detto questa cosa. Anche se si perde a Milano non ci sarà crisi". Tutto questo prima dell'ultimo (o le ultime) parole del senatùr, che in camera caritatis aveva avvertito i suoi di tacere e lavorare per far vincere Letizia e rimandare così il confronto a dopo il voto. C'E' SINISTRA E SINISTRA - Che alla Lega l'alleanza con il Pdl sembri sempre meno santa, visto il calo di voti al Nord, è un dato di fatto confermato dalle parole non solo di Bossi ma anche da quelle di Matteo Salvini. L'eurodeputato del Carroccio, intervenuto al programma Agorà su Raitre, l'ha sparata grossa: "La Lega Nord non è nata a destra e non morirà a destra. Con il Pdl è un matrimonio di interesse Ma la sinistra non è un nostro interlocutore. Ci sono 12 sinistre, un conto è quella di Sergio Chiamparino altro è quella di Antonio Bassolino e Nichi Vendola". Detta mentre a sinistra si inizia a pensare proprio all'ex sindaco di Torino Chiamparino come coordinatore del Pd del Nord, suona anche questa come una profezia sibillina.

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