Colpo ai clan del nord: 63 arresti tra Gela e Varese
Esponenti di primo piano dei Rinzivillo e degli Emanuello finiscono in manette: cosche di Gela nel miniro. 10 mln di beni finiti sotto sequestro
Nuovo successo nella lotta alla criminalità organizzata: un clan mafioso che aveva costruito una rete che avvolgeva il Nord e la Sicilia è stata sgominata. Nella notte tra martedì e mercoledì è scattata l'operazione "Tetragona" contro le cosche di Gela: 63 le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dopo la firma del gip di Caltanissetta. A finire in manette esponenti di primo piano dei clan Rinzivillo ed Emanuello. L'INDAGINE - Le accuse alle persone coinvolte nell'inchiesta sono quelle, a vario titolo, di estorsione, associazione mafiosa, traffico internazionale di sostanza stupefacenti, detenzione e porto d'armi. Nel corso dell'operazione sono stati eseguiti numerosi sequestri di ville, appartamenti e società edili, per un valore complessivo che supera i 10 milioni di euro. Gli affiliati delle due cosche, in lotta per il controllo del territorio, erano anche coinvolte in un traffico di cocaina che veniva importata da Santo Domingo: i soldi sporchi ottenuti tramite lo spaccio delle polvere bianca venivano reiunvestiti in immobili e imprese commerciali del Nord Italia. L'indagine ha anche accertato molteplici estorsioni subite da imprenditori del settore edile e da titolari di esercizi commerciali. LE DUE COSCHE - I clan Rinzivillo e ed Emmanuello sono legati al boss di Caltanissetta Piddu Madonia, catturato nel 1992. Dopo la morte di Daniele Emmanuello nel 2007, i Rinzivillo hanno provato a riconquistare il comando, approfittando della momentanea instabilità al vertice di Cosa nostra. Il clan sarebbe riuscito a infiltrarsi nel Nord Italia, in particolare nella zona di Busto Arsizio, grazie a imprenditori gelesi compiacenti e ad alcuni affiliati. Quindici imprenditori hanno denunciato intimidazioni e richieste di tangenti. Sono stati inoltre ricostruiti decine di episodi estorsivi.