La Moratti chiede scusa: finalmente ne dice una giusta
Ballottaggio a Milano: cambia strategia. Basta parlare di Berlusconi e temi nazionali. Ora il programma. Contatti col Terzo Polo
«Credo che per troppo amore per Milano e per i milanesi abbiamo sbagliato i toni della campagna elettorale». La Moratti non pronuncia la parola “scusa”, ma il concetto è chiaro a tutti. Il sindaco ieri sera ha recitato il suo mea culpa per quanto successo nel corso del faccia a faccia con Giuliano Pisapia su Sky la scorsa settimana. Scavare nel passato dell'avversario è stato un colpo basso che il Pdl è convinto di aver pagato con la batosta alle urne. E ora Letizia scriverà una lettera a tutti i suoi cittadini per spiegare. Per tentare di metterci una pezza. «Voglio rimettermi in gioco», ha detto, «voglio rafforzare la collaborazione con tutte le forze moderate che hanno bisogno di essere rigenerate, di tornare a pensare positivamente per il loro futuro». Un nuovo centrodestra a Milano, che ovviamente potrebbe partire da un'alleanza con Fli e Udc. Già ieri gli uomini ella Moratti hanno preso contatto con i centristi. Ci sono dei primi segnali d'intesa, che comunque non sarà facile raggiungere. Il terzo polo rischia di esplodere alleandosi col Cavaliere. Accordi a parte, lo staff di Palazzo Marino (“alleggerito” di diversi elementi dopo la sconfitta) prepara una strategia completamente diversa. Basta parlare di temi nazionali. Basta polemiche sul Cavaliere. «Ora possiamo riprendere un contatto con tutte le persone nelle vie, nelle piazze, con le quali abbiamo passato questi cinque anni», ha affermato, «conosco bene i vostri problemi e le vostre preoccupazioni per essere stata il vostro sindaco. A molte di queste preoccupazioni abbiamo iniziato a dare risposte, e non voglio fare altro che continuare. Ci metto tutta me stessa». La Moratti sta provando a cambiare passo, ma non è chiaro fino a che punto Silvio Berlusconi sia coinvolto nel progetto. Il sindaco ieri ha visto per ben tre volte il premier, al quale ha chiesto di non intromettersi più nella campagna per Milano, arrivando perfino a minacciare di abbandonare la competizione. A questo punto il Cavaliere avrebbe deciso di lasciar fare senza provare a replicare, limitandosi a qualche freddo appello ai suoi parlamentari: «La partita di Milano non è affatto chiusa», ha detto, «intendo impegnarmi al massimo e sono sicuro che alla fine vinceremo». Mentre il centrodestra si riorganizza, tuttavia, gli avversari hanno già iniziato a festeggiare la vittoria come acquisita. Giuliano Pisapia ha tappezzato Milano con manifesti per ringraziare i cittadini. Sei punti di distacco sono troppi per aver paura. di Lorenzo Mottola